Investing.com - Il prezzo dell’oro scende questo venerdì, il biglietto verde si riprende dal minimo di due settimane mentre si allentano le pressioni inflazionarie.
Sul Comex, i future dell’oro con consegna a dicembre scendono dello 0,39% a 1.222,80 dollari l’oncia troy alle 8:58 ET (12:58 GMT), dopo aver registrato l’aumento percentuale giornaliero maggiore dal giugno 2016 ieri durante il selloff dei titoli azionari.
I dati deboli sull’inflazione e le aspettative sull’aumento dei tassi hanno comportato un aumento del biglietto verde, pesando sull’oro.
I dati di ieri hanno rivelato che i prezzi al consumo USA sono saliti meno del previsto a settembre, ma indicano comunque un aumento stabile dell’inflazione, continuando a fare pressione sulla Federal Reserve affinché resti fedele al piano di aumenti graduali dei tassi di interesse.
L’aumento dei tassi di interesse probabilmente sarà ancora un problema per il prezzo dell’oro. Il rialzo dei tassi di interesse e del rendimento dei bond USA pesa infatti sull’appeal dei lingotti, incoraggiando invece il dollaro.
L’oro di solito scende quando il dollaro si rafforza, dal momento che il metallo prezioso è valutato in dollari e risente dell’andamento della valuta. I lingotti diventano più costosi per i titolari di altre valute quando il dollaro sale e più economici quando invece si indebolisce.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,23% a 95,53.
Sul Comex gli altri metalli sono misti: i future dell’argento salgono dello 0,58% a 14,690 dollari l’oncia troy. Intanto, i future del platino sono in calo dello 0,28% a 844,20 dollari, mentre i future del palladio sono in salita dello 0,07% a 1.075,90 dollari l’oncia. I future del rame salgono dello 0,36% a 2,813 dollari la libbra.