Investing.com - Le criptovalute hanno visto una difficile ripresa questo venerdì dopo il bagno di sangue di questa settimana che ha comportato crolli a doppia cifra tra le più famose.
Gli asset digitali hanno vissuto un inizio anno volatile dopo la straordinaria impennata dello scorso anno, nei timori per l’aumento dei controlli da parte dei regolatori.
I policymaker in Corea del Sud hanno ribadito ancora una volta ieri che stanno pensando di chiudere le piazze nazionali di criptovalute. Il paese è uno dei principali mercati per le criptovalute più famose come il Bitcoin e l’Ethereum.
I regolatori cinesi sono intervenuti per limitare i rischi finanziari associati agli scambi di valute virtuali e agli schemi piramidali.
Il ministero per la pubblica sicurezza cinese stamane ha dichiarati che la seconda economia mondiale darà un giro di vite sugli schemi piramidali online, compresa la speculazione mascherata da criptovalute e giochi online. La preoccupazione per la protezione degli investitori aumenta in tutto il mondo.
La Securities & Exchange Commission USA ieri ha lanciato l’allarme sulla sicurezza degli investimenti legati al Bitcoin, dicendo ai finanziatori di voler placare la loro apprensione prima di approvare più di una dozzina di prodotti proposti basati sulle criptovalute.
La divisione gestione investimenti della SEC ha chiesto risposte per almeno 31 domande dettagliate riguardo alle modalità di conservazione, salvaguardia e prezzo dei fondi comuni di investimento o degli ETF basati su Bitcoin.
“Ci sono una serie di questioni significative sulla protezione degli investitori che devono essere esaminate prima che gli sponsor comincino ad offrire questi prodotti agli investitori”, secondo quanto si legge in una lettera della direttrice della divisione gestioni investimenti della SEC Dalia Blass che ha svelato una serie di proposte per fondi di Bitcoin o asset collegati.
Il Fondo Monetario Internazionale sta chiedendo una coordinazione globale sulle criptovalute, mettendo in guardia dal rischio dell’aumento dei prezzi.
“Una maggiore discussione internazionale e la cooperazione tra i regolatori, sì, sarebbe utile”, ha riferito ai giornalisti il portavoce del FMI Gerry Rice ieri a Washington.
I governi di tutto il mondo sono alle prese con le modalità di regolamentazione degli scambi di criptovalute e i policymaker dovrebbero discutere della questione durante il summit del G20 in Argentina a marzo.
Alle 9:19 ET (14:19 GMT), la maggior parte delle principali criptovalute, note per la loro estrema volatilità, registra dei rialzi dopo le forti perdite di questa settimana.
In particolare, il Bitcoin, la principale per capitalizzazione di mercato, schizza del 19% a 11.703,00 dollari ma si avvia comunque a segnare un crollo settimanale di più del 14%.
La valuta virtuale numero due, l’Ethereum, rimbalza del 3,8% a 1.073,90 dollari, con un crollo settimanale di circa il 13%.
Il rivale più “conveniente”, il Ripple, vede un’impennata del 5,5% a 1,61745 dollari, riducendo il crollo settimanale al 18%.
Intanto, il discendente del Bitcoin, il Bitcoin Cash sale dello 0,4% a 1.803,10 dollari, ma registra comunque un crollo del 28% sulla settimana.