Il Bitcoin è crollato del 3,81% a 3.791,20 dollari sull’indice di Investing.com alle 8:50 ET (13:50 GMT), dopo essere sceso al minimi di 14 mesi di 3.663,00 dollari domenica.
La caduta in picchiata delle monete virtuali è cominciata a metà novembre, in occasione della hard fork del Bitcoin Cash, con gli investitori che temevano che potesse far scendere la domanda della moneta. Altri analisti ritengono che il motivo dell’improvviso selloff sia il calo dei cripto-miner.
L’hashrate del Bitcoin, l’unità di misura della potenza consumata dalla rete della moneta, è sceso a novembre e potrebbe essere il risultato del fallimento di tanti miner, secondo gli analisti. Nel frattempo, il produttore di chip Nvidia pensa che la riduzione delle vendite di attrezzature per il mining abbia fatto sì che deludesse le aspettative sugli utili del terzo trimestre a novembre.
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In generale tutte le criptovalute sono in lieve rialzo, con la capitalizzazione di mercato a 121 miliardi di dollari al momento della scrittura dai 119 miliardi di ieri.
L’Ethereum, o Ether, crolla del 5% a 106,95 dollari e il Litecoin si attesta a 30,159 dollari, con un crollo dell’1%, mentre il token XRP segna un tonfo del 3% a 0,35355 dollari.
Intanto, gli Stati Uniti stanno indagando per capire se l’impennata dello scorso anno delle monete digitali sia stata in parte opera di manipolazione. La U.S. Securities and Exchange Commission ha multato due cripto-compagnie per non aver registrato le proprie offerte iniziali di valute digitali (ICO) come prodotti finanziari, aspetto che qualcuno afferma costituisca un ostacolo per il settore.
Tra le altre notizie, il Nasdaq intende procedere con il piano per la quotazione di future Bitcoin, malgrado il brusco calo del prezzo, secondo quanto riporta Bloomberg. L’operatore spera di consentire il trading all’inizio del 2019. La Intercontinental Exchange, proprietaria della borsa di New York, ha intenzione di lanciare i suoi future il 24 gennaio.