Di Mauro Speranza
Investing.com – Non si ferma il tonfo di XRP, la valuta nativa di Ripple, dopo la causa intentata dalla SEC prima di Natale.
Il XRP cede oltre il 10% nei confronti del dollaro, alla sua sesta seduta consecutiva in rosso, replicando lo stesso andamento verso l’euro. Andamento nettamente in controtendenza rispetto al Bitcoin che oggi sfiora i 28 mila dollari e resta protagonista di un fine 2020 da record.
La SEC, ente USA preposto alla vigilanza della borsa americana, aveva contestato al board di Ripple la violazione delle norme che vietano la vendita di titoli non registrati.
Secondo la SEC, Ripple ha lanciato un'offerta non registrata di 1,3 miliardi di dollari con le sue vendite di XRP, che il regolatore ha ritenuto un titolo e non una valuta digitale.
Dalla società hanno replicato che la registrazione delle monete digitali come contratti d’investimento non rientra in tali norme.
Gli exchange USA ‘liquidano’ Ripple
Vista la mossa della SEC, i principali exchange statunitensi ed europei stanno cercando di non farsi trascinare dalla disputa legale. Tra i primi a delistare SRP era stata CrossTower, piattaforma di trading statunitense, la quale si era mossa dopo sole poche ore dalla prime indiscrezioni circa una possibile causa SEC, per poi essere seguita da OSL, Beaxy e B2C2, exchange giapponese di SBI Holdings, tra i primi investitori a credere in Ripple. La stessa decisione è stata presa da Simplex e Bitwise, in attesa di novità.
“Alla luce della causa della SEC contro Ripple Labs, Inc, abbiamo preso la decisione di sospendere le coppie di trading XRP sulla nostra piattaforma”, ha detto Coinbase in una dichiarazione arrivata lunedì, mentre si attende ancora una decisione da parte di Binance.