ROMA (Reuters) - L'Italia farà crescere l'indebitamento netto di 0,7 punti di Pil nel 2015, ottenendo un margine di circa 11 miliardi per interventi a sostegno di un'economia ancora in recessione.
"Il quadro macroeconomico è molto deteriorato rispetto ad aprile", ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ilustrando la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Def).
Il governo prevede che il Pil diminuisca quest'anno dello 0,3% a fronte del +0,8% indicato ad aprile. L'economia dovrebbe crescere di 0,6 punti nel 2015 a fronte del precedente +1,3%.
Le previsioni non sono tuttavia del tutto comparabili perché nel frattempo l'Europa ha introdotto un nuovo sistema contabile, il Sec2010.
L'indebitamento netto dovrebbe salire nel 2014 al 3%, la soglia massima ammessa dal Patto di stabilità europeo.
"Non vi sarà nessuna manovra aggiuntiva nel 2014", ha tenuto a sottolineare il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio.
Per il 2015 la leva di 11 miliardi deriva dal fatto che l'obiettivo di deficit è indicato al 2,9% a fronte di un 2,2% tendenziale.
L'esecutivo mantiene l'impegno a non sforare il tetto del 3% nominale, ma chiede all'Europa di poter raggiungere nel 2017 anziché nel 2016 il pareggio di bilancio strutturale, cioè al netto del ciclo e delle una tantum.
Il nuovo quadro di bilancio prevede nel 2015 un aggiustamento strutturale di 0,1 punti. "A partire dal 2016 si riprenderà il ritmo di riduzione dello 0,5%" chiesto dall'Europa, dice Padoan.
"L'Italia rispetta le regole europee", assicura il Tesoro. L'ultima parola spetta però alla Commissione europea, che si pronuncerà a novembre.
Questa è la seconda volta che l'Italia rinvia il pareggio appellandosi alle "circostanze eccezionali", come le gravi recessioni economiche, previste dal Fiscal compact per giustificare deviazioni dagli obiettivi di bilancio.
"Con l'economia che rallenta, le correzioni di bilancio possono provocare l'avvitamento in una spirale perversa che potrebbe generare recessione e nuova disoccupazione", spiega il Tesoro.
Il tasso di disoccupazione, previsto al 12,6% quest'anno, dovrebbe scendere al 12,5% nel 2015.
Il rapporto debito/Pil, nelle intenzioni del governo, dovrebbe raggiungere il 131,6% nel 2014 e salire al 133,4% il prossimo anno.
I proventi da privatizzazioni saranno nel 2014 "leggermente inferiori" agli 0,7 punti di Pil indicati circa sei mesi fa, "ma il governo recupererà in futuro", dice Padoan.
(Giuseppe Fonte e Roberto Landucci) ((in redazione a Roma Paolo Biondi, reutersitaly@thomsonreuters.com, +39 06 85224393, Reuters Messaging: giuseppe.fonte.reuters.com@reuters.net)) Sul sito www.reuters.com altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia