ROMA (Reuters) - Il decreto che consente alle banche di espropriare le case qualora il debitore sia in difficoltà non è retroattivo e recepisce una direttiva europea.
Lo dice Antonio Patuelli, presidente dell'associazione bancaria italiana, a margine di un convegno alla Luiss.
"Non è una richiesta dell'Abi, non riguarda fatti passati ma solo possibilità per il futuro, lasciate alla libera contrattazione tra famiglie e singoli istituti", ha detto Patuelli ricordando che il ministero dell'Economia ha istituto un fondo per venire incontro a chi non riesce a pagare le rate del mutuo.
Il governo ha presentato alle Camere un decreto legislativo che consente, in caso di inadempimento da parte del debitore, il trasferimento alla banca del bene immobile oggetto di garanzia.
L'accordo è qualificabile come un 'patto marciano' e, secondo il dossier del Servizio studi di Camera e Senato, appare compatibile con la Costituzione e con il codice civile sotto il profilo del divieto di patto commissorio.
Il decreto stabilisce infatti che la banca è tenuta a versare al debitore la differenza tra valore del bene stimato e credito inadempiuto.
Le associazioni dei consumatori vi vedono invece un regalo alle banche per "agevolare la vendita forzosa di immobili", secondo quanto si legge in una nota di Adusbef e Federconsumatori.