LONDRA (Reuters) - Un maggior grado di trasparenza sui requisiti di capitale chiesti oggi alle banche sarebbe un contributo alla stabilità finanziaria ma soprattutto alla fiducia degli investitori, che non verrebbero indotti a temere nei bilanci si nascondano poste potenzialmente a rischio. Lo dice il presidente Eba Andrea Enria, ricordando che il crack Lehman del 2008 insegna quanto opacità possa essere destabilizzante per i mercati.
Se la nuova normativa va nella giusta direzione in termini di trasparenza, migliorando la disciplina degli istituti di credito, l'autorità di vigilanza deve fare un passo in più dando notifica delle singole richieste aggiuntive rivolte alle banche.
"Conoscenza approfondita e trasparenza sono condizioni essenziali per un mercato competitivo" spiega in occasione di un intervento a Londra.
I cosiddetti requisiti di Basilea impongono alle banche coefficienti minimi di capitale (pillar 1), ma a seconda delle singole posizioni o esposizioni al mercato le richieste possono essere aumentate in base alla regola 'pillar 2'.
Imporre alle banche l'emissione di strumenti di debito subordinati, che siano coinvolti in caso di crisi o soluzione secondo il meccanismo del 'bail in', richiede un'informazione più trasparente su prezzo e condizioni di questa tipologia di emissioni.
"Si tratta di stabilire se fare trasparenza sulle decisioni di supervisione, per esempio quali sono le condizioni che fanno scattare la sospensione dei pagamenti ai sottoscrittori" dice.
Alcune autorità di vigilanza, continua il presidente Eba, temono che la pubblicazione di informazioni tanto sensibili possa disorientare gli investitori fino a spingerli a una corsa agli sportelli.
"E' necessario e urgente un dibattito aperto sui pro e sui contro della comunicazione pubblica sulle decisioni di supervisione", continua.
"Se sui rischi specifici chi opera sul mercato non riesce a valutare e confrontare la posizione di ogni singola banca è naturale che si istauri un clima di diffidenza, in cui non si può che pensare il peggio" aggiunge.
L'Eba supervisionerà gli stress test delle principali banche europee quest'anno; dal momento che il campione degli istituti è però più stretto delle edizioni precedenti, sta prendendo in considerazione l'ipotesi di pubblicare su base annua un rapporto sui dati per ogni singolo istituto su un campione allargato.
Enria auspica che sul sito web dell'autorità possa venire creato un punto unico centrale di raccolta dell'intero spettro dai dati, anche i più dettagliati, sulle banche europee.
"E' quanto già avviene negli Usa, dobbiamo puntare a raggiungere almeno lo stesso risultato con il mercato unico" conclude.