TOKYO (Reuters) - Decisione a sorpresa della Banca del Giappone che stamane, al termine del meeting di politica monetaria, ha dato una nuova spinta espansiva alla propria linea.
Contrariamente alle attese degli operatori, l'istituto centrale giapponese ha annunciato un ampliamento del programma di 'quantitative easing' pari a 30.000 miliardi di yen, portandolo alla cifra annuale di 80.000 miliardi (circa 571 miliardi di euro).
Alla base della decisione c'è la constatazione di una andamento inferiore alle attese di inflazione e crescita economica, che non sembrano ancora aver assorbito a pieno gli effetti negativi del rialzo dell'Iva introdotto in aprile. In particolare appare sempre meno facile da raggiungere l'obiettivo di inflazione al 2% entro la fine dell'anno prossimo.
I dati di questa mattina, peraltro, certificano un nuovo rallentamento dell'inflazione, per il secondo mese consecutivo.
L'indice 'core' dei prezzi al consumo (che esclude cibi freschi ma comprende i prodotti petroliferi) è cresciuto di un 3,0% tendenziale in settembre, in linea con le attese, ma meno del 3,1% di agosto; depurando il dato degli effetti dell'incremento dell'Iva di aprile, l'aumento dei prezzi si riduce ad un 1%. Nell'area di Tokyo, per cui sono disponibili i dati del mese successivo, l'incremento dei prezzi al consumo in ottobre è stato del 2,5% annuo.
Indicazioni deboli sono giunte stamane anche dai numeri sulla spesa delle famiglie: -5,6% su anno in settembre su stime per un -4,3%, dopo il -4,7% in agosto. Il tasso di disoccupazione giapponese si è portato al 3,6% in settembre dal 3,5% del mese precedente (in linea con le stime).