BANGALORE (Reuters) - La Banca centrale europea taglierà il tasso di deposito di 25 punti base il 17 ottobre e di nuovo a dicembre, secondo oltre il 90% degli economisti intervistati da Reuters, che ora vedono un calo più rapido dell'inflazione della zona euro.
Solo il 12% degli economisti intervistati il mese scorso aveva previsto un taglio a ottobre. Ma la maggior parte di loro ha cambiato opinione, prevedendo tagli sia a ottobre che a dicembre, dopo che l'inflazione di settembre è scesa sotto il 2% e alcuni membri del Consiglio direttivo Bce, tra cui la presidente Christine Lagarde, hanno lasciato intendere che una riduzione sarebbe arrivata questo mese.
"Gli ultimi sviluppi rafforzano la nostra fiducia nel fatto che l'inflazione tornerà al target in modo tempestivo", ha detto Lagarde durante un'audizione parlamentare a Bruxelles. "Ne terremo conto nella nostra prossima riunione di politica monetaria a ottobre".
Negli ultimi sei mesi, gli economisti avevano previsto un totale di tre riduzioni di 25 punti base del tasso di deposito quest'anno, ma ora se ne attendono quattro.
In un sondaggio Reuters condotto dal 2 all'8 ottobre, oltre il 90% degli economisti (70 su 75) ha detto di aspettarsi che la Bce tagli il tasso di deposito per la seconda riunione consecutiva di 25 punti base la prossima settimana, portandolo al 3,25%. Solo cinque hanno previsto che non ci saranno cambiamenti. Il mese scorso, solo il 12% circa degli economisti, ovvero nove su 77, aveva previsto un taglio a ottobre.
Secondo 68 economisti su 75, la banca centrale taglierà ancora al 3,00% a dicembre, in linea con le previsioni del mercato.
"Con l'affievolirsi delle pressioni inflazionistiche, sia 'headline' che 'core', riteniamo che la Bce sarà in grado di tornare più rapidamente al suo tasso neutrale, gestendo l'accelerazione dei rischi al ribasso per la crescita", ha detto James Rossiter, responsabile della strategia macro globale di TD Securities.
"Con una crescita ancora al di sotto del trend per il prossimo anno, questo è sufficiente perché la Bce tagli costantemente da ottobre".
INFLAZIONE
La Bce non ha una stima del tasso neutrale, che non frena né stimola l'economia, ma lo staff ha pubblicato quest'anno un documento che mostra un tasso reale intorno allo zero - o circa il 2% in termini nominali - aggiustato per l'inflazione.
Una maggioranza di oltre il 55% degli economisti, 41 su 72, ha previsto che la Bce effettuerà due tagli nel prossimo trimestre, al 2,50%. Secondo il sondaggio, la banca centrale abbasserà i tassi altre due volte nel corso del prossimo anno.
Si tratta di un percorso più rapido di quello previsto il mese scorso, ma in linea con le attuali previsioni del mercato.
L'inflazione nella zona euro, che a settembre è scesa all'1,8%, salirà leggermente e raggiungerà l'obiettivo Bce del 2% nel prossimo trimestre, restando stabile almeno fino al 2027, in base al sondaggio. Il mese scorso gli economisti si aspettavano che l'inflazione raggiungesse il 2% nel 2025.
Tuttavia, l'inflazione 'core' rimarrà elevata in questo trimestre e si attesterà su una media del 2,7%, come a settembre, prima di rallentare gradualmente l'anno prossimo.
"Più la Bce avvicinerà i propri tassi di interesse di riferimento al tasso di interesse neutrale... più i falchi del Consiglio direttivo della Bce probabilmente si opporranno a una rapida riduzione dei tassi di interesse", ha detto Marco Wagner, economista senior di Commerzbank (ETR:CBKG).
"All'inizio del prossimo anno, l'inflazione 'core' si aggirerà probabilmente ancora intorno al 2,75% e i continui forti aumenti salariali non suggeriscono ancora che l'inflazione, in particolare quella dei servizi, rallenterà sensibilmente nei prossimi mesi".
Nonostante i recenti Pmi suggeriscano un rallentamento dell'economia, si prevede che l'economia della zona euro crescerà a un ritmo accettabile nel corso del prossimo anno.
Secondo il sondaggio, l'economia crescerà dello 0,2% nel trimestre in corso, e registrerà una crescita media dello 0,7% quest'anno, prima di espandersi dell'1,2% nel 2025 e dell'1,4% nel 2026.
Tuttavia, la crescita della Germania, la prima economia europea, ha ristagnato lo scorso trimestre dopo la contrazione dello 0,1% nel secondo trimestre e si espanderà dello 0,1% in questo trimestre. Nel 2025 e nel 2026 si stima invece una crescita dello 0,8% e dell'1,3%, rispettivamente.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Antonella Cinelli)