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Confindustria: economia italiana più debole del previsto, rischi su 2017

Pubblicato 15.09.2016, 14:29
© Reuters. Al lavoro in una officina di Gravellona Lomellina

di Antonella Cinelli

ROMA (Reuters) - L'economia italiana mostra una debolezza superiore al previsto e crescono i rischi per la crescita nel 2017, avverte oggi Confindustria, che chiede più risorse per le imprese nella legge di Bilancio.

Il Centro studi di Confindustria ha rivisto leggermente al ribasso il Pil per il 2016 (+0,7% da 0,8%) e 2017 (+0,5% da 0,6%), dopo il deciso taglio delle stime elaborato a luglio in seguito al voto sulla Brexit.

Ma per il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan le nuove stime del governo "dovrebbero essere diverse e migliori di quelle del Csc" per entrambi gli anni.

Le ultime stime governative indicavano una crescita all'1,2% per il 2016 e all'1,4% per il 2017 ma Padoan ha già detto che saranno riviste al ribasso.

La Nota di aggiornamento al Def, ha detto il ministro intervenendo al seminario del Csc, sarà approvata la prossima settimana dal Cdm.

Il quadro delineato dal Csc è fosco: produzione industriale ferma, credito alle imprese ancora scarso e prestiti alle famiglie in stallo. Anche l'occupazione, pur cresciuta di 426.000 unità per lo più a tempo indeterminato grazie al Jobs Act, è vista in rallentamento nel secondo semestre.

"L'economia italiana presenta una debolezza superiore all'attesa", rileva il Csc nel rapporto periodico sugli scenari economici. "I rischi si mantengono verso il basso. La crescita indicata per il 2017, sebbene già del tutto insoddisfacente, non è scontata e va conquistata".

"LEGGE BILANCIO SPINGA AIUTI PRODUTTIVITA'"

Di fronte al peggioramento sia dello scenario globale che di quello interno, il presidente degli industriali, Vincenzo Boccia, propone "un patto della crescita e della stabilità, per costruire un percorso corresponsabile", che necessariamente parte dalla prossima legge di Bilancio.

"Siamo preoccupati di alcune richieste orientate sulla domanda... In questo momento aiutare la produttività delle imprese è una delle grandi sfide del Paese", ha detto.

Gli industriali chiedono di aiutare di più la crescita puntando su investimenti privati e pubblici, scambio salario-produttività, ricapitalizzazione delle imprese.

Da Padoan arriva una rassicurazione: nonostante i "limiti stretti", la legge di Bilancio "dedicherà risorse a favorire investimenti e competitività", proseguendo nel taglio delle tasse.

© Reuters. Al lavoro in una officina di Gravellona Lomellina

Ma i timori restano. Per Luca Paolazzi, direttore del Centro studi di Confindustria, "non riusciamo a schiodarci dalla malattia della lenta crescita di cui soffriamo da inizio 2000", e ai ritmi attuali il momento in cui l'Italia potrà riagganciare il livello pre-crisi "è rinviato al 2028".

Pesa poi sempre di più l'incertezza politica, con grandi incognite al livello internazionale (dalle elezioni per la Casa Bianca alle presidenziali in Francia alla politiche in Germania) e sul fronte interno il referendum costituzionale in autunno, che vede Confindustria schierata con il 'sì'.

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