MILANO (Reuters) - L'unione monetaria europea può funzionare efficacemente solo se si dota di una propria capacità fiscale centralizzata.
Lo ha detto Fabio Panetta, governatore di Banca d'Italia, intervenendo al meeting di Rimini per l'amicizia tra i popoli.
"L'idea che la Uem possa funzionare efficacemente senza una capacità fiscale centralizzata è semplicemente un'illusione, e va superata" dice il governatore.
"Una politica fiscale comune correggerebbe questo squilibrio e rafforzerebbe la coesione tra paesi membri, facilitando la realizzazione di investimenti strategici su larga scala".
Per il governatore di Banca d'Italia le passate crisi della zona euro insegnano che qualsiasi risposta deve essere comune, portata avanti in un'ottica che favorisca l'integrazione per far fronte ai crescenti rischi - anche economici - delle attuali spinte nazionalistiche.
"Sono emerse spinte nazionalistiche e il processo di integrazione ha rallentato" si legge nel suo intervento.
"Sono fenomeni non esclusivamente europei, che si manifestano anche a livello globale. La sequenza di shock senza precedenti osservata negli anni scorsi – dalla pandemia all'aggressione della Russia all'Ucraina, alla crisi energetica – ha avuto ripercussioni economiche di ampia portata, accentuando le spinte protezionistiche preesistenti. Dopo decenni in cui la globalizzazione sembrava inarrestabile, le dispute geopolitiche sono tornate a minacciare il sistema di scambi internazionali e la stabilità dell'economia mondiale".
La storia della zona euro insegna del resto che soltanto quando la risposta è stata comune - come nel caso della risposta alla pandemia, in particolare con il programma 'Next Generation Eu' - è davvero efficace.
Diversamente da quanto avvenuto con l'emergenza sanitaria, ricorda il governatore, in occasione della precedente crisi dei debiti sovrani del 2010-2012 l'Unione europea aveva invece fatto un passo falso con le dannose politiche di austerità che hanno accentuato la recessione economica.
"Un banco di prova per la nuova legislatura europea sarà la capacità di confermare il ricorso a progetti di spesa comuni e di avanzare verso un'unione più completa e più integrata sul piano sia finanziario sia fiscale" dice Panetta, ricordando che il programma Next Generation Eu termina nel 2026, quindi è ormai tempo di avviare una riflessione sui prossimi passi.
Passando all'Italia, il percorso obbligato, dice Panetta, passa attraverso il rilancio della crescita accompagnato da una politica di rigorosa riduzione del debito, elemento cruciale in una fase delicata come quella attuale.
"Il problema cruciale rimane la riduzione del debito pubblico in rapporto al prodotto" spiega.
"Affrontare il nodo del debito richiede politiche di bilancio orientate alla stabilità e al graduale conseguimento di avanzi primari adeguati", osservando comunque che sarà arduo riuscire a ridurre il debito "senza un'accelerazione dello sviluppo economico".
(Alessia Pé, editing Stefano Bernabei)