WASHINGTON (Reuters) - La riunione del Federal Open Market Committee dell'istituto centrale Usa è terminata con la chiusura del programma di quantitative easing per la sottoscrizione di titoli governativi e garantiti da mutui e con una manifestazione di fiducia verso la ripresa dell'economia statunitense.
Nell'ambito della cosiddetta 'exit strategy', il terzo programma ultra-espansivo di Federal Reserve era stato già fortemente ridimensionato, passando il mese scorso a 'soli' 15 miliardi di dollari al mese rispetto a una punta di 85 miliardi durante la fase più acuta della crisi finanziaria.
Nel comunicato che accompagna la decisione di lasciare invariati i tassi si legge che dopo la fine del programma di Qe, una politica monetaria altamente accomodante sarà apppropriata per un "tempo considerevole".
La Fed resta inoltre fiduciosa sulle prospettive di ripresa negli Stati Uniti. "Il comitato continua a vedere nell'economia una forza sufficiente per sostenere i continui progressi verso la massima occupazione in un contesto di stabilità dei prezzi", spiega la banca centrale in una nota.
Nel comunicato si cerca inoltre di ridimensionare l'impatto della recente volatilità dei mercati, dell'indebolirsi della crescita in Europa e delle deboli prospettive sull'inflazione, spiegando che queste difficoltà non rappresentano un grosso ostacolo al raggiungimento degli obiettivi di occupazione e inflazione della Fed.
In particolare l'istituto centrale ha sottolineato il miglioramento del mercato del lavoro, spiegando che la debolezza sta "gradualmente diminuendo".
Sull'inflazione, la Fed ha riconosciuto che la discesa dei prezzi dell'energia e altri fattori stanno mantenendo basso il livello dei prezzi, ma nel complesso l'economia nel suo complesso dovrebbe progredire verso l'obiettivo del 2% della banca centrale.
L'orientamento della Fed ha ricevuto nove voti favorevoli e solo uno contrario.
Il verdetto di politica monetaria odierno non sarà seguito dalla tradizionale conferenza stampa del presidente Fed né da un aggiornamento delle stime macro da parte della banca centrale.
Il termine degli acquisti di Treasuries e obbligazioni garantite da mutui non equivale nell'immediato a una riduzione del totale degli attivi in portafoglio alla banca centrale, dal momento che l'ammontare dei titoli che giungono a scadenza verrà nuovamente investito.
Pubblicato il 16 ottobre scorso, l'ultimo sondaggio degli economisti interpellati da Reuters confermava rispetto all'analogo di settembre la prospettiva di un ritocco al rialzo sui tassi Usa nel secondo trimestre dell'anno prossimo.
Gli analisti si dicevano inoltre del parere che il mercato secondario stesse "sottovalutando" la parabola ascendente per il costo del denaro della prima economia mondiale.