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Giù l’indice PMI dei servizi USA; ottimismo delle imprese in calo

Pubblicato 25.05.2016, 15:47
© Reuters.  L’indice PMI di Markit sui servizi registra la crescita più debole degli ultimi tre mesi
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Investing.com - L’attività del settore dei servizi negli Stati Uniti continua a mostrare segni di debolezza a maggio, mentre l’ottimismo delle imprese è sceso al minimo di oltre sei anni e mezzo, secondo i dati preliminari di oggi.

Nel report del gruppo di ricerche di mercato Markit, si legge che l’indice flash dei direttori acquisti per il settore dei servizi (PMI) è sceso a 51,2 a maggio dalla lettura finale di 52,8 del mese precedente.

Gli analisti avevano previsto un aumento a 53,1 questo mese.

Sull’indice, una lettura superiore a 50,0 indica espansione, mentre al di sotto di tale livello si ha una contrazione.

Il settore dei servizi rappresenta circa l’80% dell’economia statunitense ed i dati sono quindi importanti per interpretare la crescita.

Secondo il report, si tratta dell’aumento più debole degli ultimi tre mesi, mentre i fornitori di servizi hanno registrato il tasso di assunzione più lento dal dicembre del 2014.

Inoltre l’ottimismo delle imprese ha toccato il minimo dall’inizio delle rilevazioni, nell’ottobre del 2009.

Subito dopo i dati, il cambio EUR/USD si è attestato a 1,1148 da 1,1147, la coppia GBP/USD è scambiata a 1,4702 da 1,4692 segnato precedentemente, mentre il cambio USD/JPY scende a 110,29 da 110,40 registrato in precedenza.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 95,50, da 95,53 segnato prima del report.

Intanto, i titoli azionari USA sono al rialzo dopo l’apertura. L’indice Dow 30 sale di 125 punti o dello 0,71%, l’indice S&P 500 è in salita di 13 punti o dello 0,63%, mentre l’indice NASDAQ Composite legato al settore tech va su di 24 punti o dello 0,50%.

Sul mercato delle materie prime, i futures dell’oro sono scambiati a 1.219,25 dollari l’oncia troy, rispetto ai 1.219,15 dollari segnati prima dei dati, mentre il greggio si attesta a 49,40 dollari al barile dai 49,30 dollari registrati prima della pubblicazione del report.

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