ROMA (Reuters) - I decreti attuativi della riforma della Pa che domani in notturna saranno varati dal Consiglio dei ministri prevedono, tra l'altro, la possibilità di licenziare i dipendenti pubblici che timbrino il cartellino senza poi essere effettivamente in servizio.
Lo ha confermato il ministro del Welfare, Giuliano Poletti.
"Credo che quando una persona tradisce la fiducia dei suoi concittadini, timbra e se ne va, bisogna licenziarlo. Quindi l'unica cosa è fare in modo che ciò accada davvero. Credo che adesso il Cdm prenderà le misure in modo che ciò succeda", ha detto Poletti a margine di un evento Enel (MI:ENEI).
La settimana scorsa, il premier Matteo Renzi aveva annunciato in tv il "pugno di ferro" contro gli assenteisti della pubblica amministrazione.
"Mercoledì in Cdm porteremo la nostra proposta. Chi si comporta così [chi timbra e va via] deve essere licenziato entro 48 ore; se il dirigente non procede al licenziamento rischia lui stesso", aveva detto Renzi.
I sindacati hanno replicato che le norme per licenziare i dipendenti assenteisti sono già previste e il problema è far applicare la legge piuttosto che approvarne una nuova.
Attualmente il termine per contestare l'illecito nel pubblico impiego è di 20 giorni (40 per fatti di maggiore gravità) mentre il lavoratore ha tempo 10 giorni per difendersi dalla contestazione (prorogabile di altri 10) e il procedimento deve concludersi entro due mesi (120 per fatti gravi).
Il governo punta a stringere notevolmente questi tempi.
(Massimiliano Di Giorgio)