Investing.com - L’indice dei prezzi al consumo (IPC) negli USA è salito al massimo di 2 anni a settembre, mentre l’inflazione core scende inaspettatamente, secondo quanto emerge dai dati ufficiali di questo martedì. I dati fanno scendere la pressione sulla Fed verso i futuri aumenti dei tassi.
Il Dipartimento per il Commercio USA ha dichiarato che i prezzi al consumo sono saliti dello 0,3% a settembre dal mese scorso, in linea con le aspettative e dopo l’aumento dello 0,2% del mese precedente.
Su base annua i prezzi al consumo sono saliti dell’1,5%, in linea con le aspettative e dopo un aumento dell’1,1% di agosto. Si è trattato dalle lettura più alta da ottobre 2014.
I prezzi al consumo esclusi alimentari ed energetici sono aumentati dello destagionalizzato 0,1% il mese scorso, contro le previsioni di un aumento dello 0,2%, e dopo l’aumento dello 0,3% registrato ad agosto.
L’IPC Core ha visto un aumento del 2,2% lo scorso mese, contro l’aumento del 2,3% del mese precedente. Gli analisti avevano previsto una lettura invariata al 2,3%.
La Federal Reserve considera i prezzi core un indicatore migliore della pressione inflazionaria a lungo termine poiché escludono le categorie volatili di alimenti ed energia. La banca centrale mira ad un’inflazione core leggermente inferiore al 2%.
Subito dopo il report, il cambio EUR/USD si è attestato a 1,1010 da circa 1,0995 precedente al rilascio dei dati, la coppia GBP/USD è scambiata a 1,2290 da 1,2274, mentre il cambio USD/JPY sale a 103,84 da 104,00 .
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 97,64 da 97,78 segnato prima del report.
Intanto, i futures dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura al rialzo. I futures Dow salgono di 111 punti o dello 0,62%, i futures S&P 500 sono in salita di 16 punti o dello 0,74%, mentre i futures Nasdaq 100 segnano +41 punti o lo 0,86%.
Sul mercato delle materie prime, i futures dell’oro sono scambiati a 1.263,70 dollari l’oncia troy, contro i 1.260,85 dollari segnati prima dei dati, mentre il greggio sale a 50,31 dollari al barile dai 50,23 dollari precedenti.