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Italia, Fmi alza stima Pil 2015 a 0,5%, resta gap con zona euro

Pubblicato 14.04.2015, 15:10
© Reuters. Italia, Fmi alza stima Pil 2015 a 0,5%, resta gap con zona euro

MILANO (Reuters) - Il Fondo monetario internazionale ha leggermente migliorato le stime di crescita per l'economia italiana, che tuttavia continuerà a sottoperformare quella dei partner della zona euro.

E' quanto emerge dai numeri contenuti nei primi due capitoli del 'World Economic Outlook', il documento con cui l'organismo di Washington tratteggia le prospettive dell'economia mondiale.

Secondo il Fmi, quest'anno l'economia italiana crescerà di 0,5%, appena un decimo in più rispetto allo 0,4% indicato nell'ultimo aggiornamento di gennaio, mentre nel 2016 la crescita accelererà a 1,1% da 0,8% della precedente proiezione.

Il Fondo si conferma più cauto del governo, che nel quadro macroeconomico contenuto nel Documento di economia e finanza prevede un Pil in crescita di 0,7% quest'anno e di 1,4% il prossimo dopo un triennio di recessione.

Tornando al World Economic Outlook, la proiezione di crescita per la zona euro nel suo complesso quest'anno è di 1,5% e di 1,6% nel 2016 (1,2% e 1,4% le rispettive stime fornite a gennaio).

La bassa inflazione, secondo il Fondo monetario, continuerà ad essere la cifra che accompagnerà le economie della valuta unica quest'anno e il prossimo.

La variazione dei prezzi al consumo prevista per l'anno in corso in Italia è nulla (+0,1% l'ultima stima, risalente a ottobre), mentre nel 2016 i prezzi dovrebbero accelerare a 0,8% (0,5% l'indicazione precedente). Non dissimile il quadro della zona euro, dove i prezzi cresceranno di 0,1% nel 2015 e di 1% nel 2016.

© Reuters. Italia, Fmi alza stima Pil 2015 a 0,5%, resta gap con zona euro

Resta dunque lontano il target perseguito dalla Banca centrale europea, inferiore ma vicino al 2%, nonostante l'avvio il mese scorso del quantitative easing allargato ai titoli di Stato, che dovrebbe terminare a settembre dell'anno prossimo.

Sul fronte del mercato del lavoro, il marginale miglioramento del quadro macroeconomico non si tradurrà in una discesa consistente del tasso di disoccupazione, che in Italia quest'anno secondo l'organsimo di Washington si attesterà al 12,6% (12% la stima di ottobre), mentre il prossimo scenderà al 12,3%.

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