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Italia, produzione luglio sopra attese ma resta debolezza

Pubblicato 13.09.2016, 12:14
© Reuters. An employee works in a stocking factory in Calvisano near Brescia
CRDI
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di Antonella Cinelli

ROMA (Reuters) - A luglio la produzione industriale è tornata a crescere migliorando le prospettive dell'economia per il terzo trimestre, anche se la dinamica appare comunque improntata alla debolezza.

Secondo i dati diffusi stamani da Istat l'indice destagionalizzato della produzione a luglio ha segnato un aumento congiunturale dello 0,4% dopo due cali consecutivi, con variazioni positive in tutti i comparti, contro un consensus di +0,2%.

A perimetro annuo, l'indice corretto per i giorni lavorativi ha registrato una diminuzione dello 0,3% dal -0,9% (rivisto da -1%) di giugno, comunque una contrazione più contenuta rispetto al -1% previsto dagli economisti.

"E' una sorpresa positiva all'inizio del terzo trimestre. In tutti i settori si registra una crescita significativa: non c'è un settore che fa da traino ma il recupero è generalizzato", commenta Loredana Federico, economista di Unicredit (MI:CRDI).

Meno ottimistico il dato relativo al trimestre mobile: la produzione ha perso infatti lo 0,5% nel periodo maggio-luglio su base congiunturale.

Secondo Federico, in effetti, benché il dato odierno migliori le prospettive "la produzione rimarrà improntata alla debolezza anche per il terzo trimestre", frenata da una dinamica degli ordini debole.

Fa una valutazione analoga Giada Giani, economista di Citi: "In confronto ai dati di Germania e Francia, quello italiano tutto sommato è rassicurante. Ma non mi aspetto grandi margini di miglioramento, penso che il terzo trimestre sarà negativo".

D'altronde il Pmi manifatturiero ad agosto è sceso per la prima volta da oltre un anno e mezzo sotto la soglia di 50, che separa la crescita dalla contrazione.

© Reuters. An employee works in a stocking factory in Calvisano near Brescia

Proprio stamani il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha ribadito che ci sarà una revisione al ribasso (attesa ormai da tempo) dell'obiettivo di crescita del Pil per il 2016, ancora fermo all'1,2%.

La scorsa settimana l'Istat ha suggerito che nei prossimi mesi possa proseguire la fase di debolezza dell'economia italiana, dopo che il Pil nel 2° trimestre ha registrato una battuta d'arresto, seguita a cinque trimestri di crescita pur modesta.

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