Investing.com - Il dollaro è misto contro le altre principali valute questo lunedì, dal momento che l’attenzione degli investitori è rivolta all’imminente vertice di politica monetaria della Federal Reserve previsto per questa settimana.
Negli scambi della mattinata europea, il cambio EUR/USD è in salita dello 0,25% a 1,3777.
L’euro si è rafforzato dopo i dati che hanno mostrato che l’indice composito della produzione nella zona euro è salito al massimo di tre mesi di 52,1 a dicembre, da 51,7 a novembre.
L’indice dei direttori acquisti per il settore manifatturiero nella zona euro è salito al massimo di 31 mesi di 52,7 a dicembre, da una lettura finale di 51,6 a novembre e superando le aspettative di una lettura di 51,9.
Tuttavia, l’indice PMI dei servizi per il blocco della moneta unica è sceso a 51,0 da 51,2 a novembre, al di sotto del previsto aumento a 51,5.
Il PMI manifatturiero tedesco è salito al massimo di 30 mesi di 54,2 a dicembre, in aumento da 52,7 di novembre e al di sopra della lettura prevista di 53,0.
Il PMI dei servizi della nazione è sceso a 54,0 questo mese da 55,7 di novembre, rispetto al previsto calo a 55,5.
Intanto, gli investitori attendono l’esito dell’imminente vertice di politica monetaria della Fed previsto per mercoledì, e ci si aspetta che la banca annunci una leggera riduzione del ritmo del suo programma di acquisti da 85 miliardi di dollari al mese.
I recenti segnali di un miglioramento nel mercato lavorativo e l’accordo della scorsa settimana sul bilancio biennale statunitense sono stati visti come un modo per eliminare gli ostacoli al ridimensionamento dello stimolo monetario.
Ma con le prospettive di inflazione che restano limitate, la Fed potrebbe decidere di non ridimensionare le misure di stimolo fin quando non ci saranno ulteriori indicazioni che la ripresa sia veramente stabile.
La sterlina è in salita contro il dollaro, con GBP/USD in aumento dello 0,09% a 1,6309.
Il biglietto verde è in calo contro lo yen e il franco svizzero, con USD/JPY giù dello 0,20% a 103,01 e USD/CHF che segna -0,40% a 0,8856.
Il biglietto verde è in salita contro il dollaro australiano, neozelandese e canadese, con AUD/USD in calo dello 0,36% a 0,8935, NZD/USD giù dello 0,22% a 0,8248 e USD/CAD in aumento dello 0,04% a 1,0587.
Le valute legate all’esportazione sono andate sotto pressione dopo i dati che hanno mostrato un calo della lettura preliminare dell’indice manifatturiero HSBC cinese al minimo degli ultimi tre mesi di 50,5 a dicembre da una lettura finale di 50,8 a novembre.
Gli economisti avevano previsto un aumento dell’indice a 51,0.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in salita dello 0,30% a 80,14.
Nel corso della giornata, gli USA rilasceranno i report sulla produzione industriale, l’attività manifatturiera nella regione di New York e il bilancio degli investimenti nazionali ed esteri in obbligazioni statunitensi.
Negli scambi della mattinata europea, il cambio EUR/USD è in salita dello 0,25% a 1,3777.
L’euro si è rafforzato dopo i dati che hanno mostrato che l’indice composito della produzione nella zona euro è salito al massimo di tre mesi di 52,1 a dicembre, da 51,7 a novembre.
L’indice dei direttori acquisti per il settore manifatturiero nella zona euro è salito al massimo di 31 mesi di 52,7 a dicembre, da una lettura finale di 51,6 a novembre e superando le aspettative di una lettura di 51,9.
Tuttavia, l’indice PMI dei servizi per il blocco della moneta unica è sceso a 51,0 da 51,2 a novembre, al di sotto del previsto aumento a 51,5.
Il PMI manifatturiero tedesco è salito al massimo di 30 mesi di 54,2 a dicembre, in aumento da 52,7 di novembre e al di sopra della lettura prevista di 53,0.
Il PMI dei servizi della nazione è sceso a 54,0 questo mese da 55,7 di novembre, rispetto al previsto calo a 55,5.
Intanto, gli investitori attendono l’esito dell’imminente vertice di politica monetaria della Fed previsto per mercoledì, e ci si aspetta che la banca annunci una leggera riduzione del ritmo del suo programma di acquisti da 85 miliardi di dollari al mese.
I recenti segnali di un miglioramento nel mercato lavorativo e l’accordo della scorsa settimana sul bilancio biennale statunitense sono stati visti come un modo per eliminare gli ostacoli al ridimensionamento dello stimolo monetario.
Ma con le prospettive di inflazione che restano limitate, la Fed potrebbe decidere di non ridimensionare le misure di stimolo fin quando non ci saranno ulteriori indicazioni che la ripresa sia veramente stabile.
La sterlina è in salita contro il dollaro, con GBP/USD in aumento dello 0,09% a 1,6309.
Il biglietto verde è in calo contro lo yen e il franco svizzero, con USD/JPY giù dello 0,20% a 103,01 e USD/CHF che segna -0,40% a 0,8856.
Il biglietto verde è in salita contro il dollaro australiano, neozelandese e canadese, con AUD/USD in calo dello 0,36% a 0,8935, NZD/USD giù dello 0,22% a 0,8248 e USD/CAD in aumento dello 0,04% a 1,0587.
Le valute legate all’esportazione sono andate sotto pressione dopo i dati che hanno mostrato un calo della lettura preliminare dell’indice manifatturiero HSBC cinese al minimo degli ultimi tre mesi di 50,5 a dicembre da una lettura finale di 50,8 a novembre.
Gli economisti avevano previsto un aumento dell’indice a 51,0.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in salita dello 0,30% a 80,14.
Nel corso della giornata, gli USA rilasceranno i report sulla produzione industriale, l’attività manifatturiera nella regione di New York e il bilancio degli investimenti nazionali ed esteri in obbligazioni statunitensi.