Investing.com - La fiducia dei consumatori USA è salita più del previsto a giugno, alimentando l’ottimismo per lo stato di salute dell’economia, secondo i dati di questo martedì.
Nel report del Conference Board si legge che l’indice sulla fiducia dei consumatori è salito a 98,0 questo mese da 92,4 a maggio, dato rivisto da una stima precedente di 92,6.
Gli analisti avevano previsto un aumento a 93,3 a giugno.
Commentando il report, Lynn Franco, a capo del Conference Board Consumer Research Center, ha dichiarato che “i consumatori sono stati meno negativi circa le condizioni attuali delle imprese e del mercato del lavoro, ma solo moderatamente più positivi, segnale né di peggioramento delle condizioni economiche ma neanche di miglioramento”.
La Franco ha indicato che le aspettative sulle condizioni delle imprese e del mercato del lavoro, nonché sui redditi procapite, sono moderatamente migliorate.
“In generale, i consumatori restano cautamente ottimisti sulla crescita economica a breve termine”, ha concluso.
L’indagine mensile sulla Fiducia dei Consumatori, basata su un campione casuale probabilistico, è condotta per il Conference Board da Nielsen, fornitore mondiale di informazioni ed analisi su quello che i consumatori acquistano e guardano. Il tempo limite per i risultati preliminari scadeva il 16 giugno, prima dei risultati del referendum britannico sull’Unione Europea.
Il cambio EUR/USD si attesta a 1,1061 da circa 1,1064 segnato prima dei dati, la coppia GBP/USD è scambiata a 1,3385 da 1,3387 registrato precedentemente mentre il cambio USD/JPY sale a 102,53 dal precedente 102,49.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 96,18 rispetto a 96,17 segnato prima del report.
Intanto, i titoli azionari USA sono al rialzo dopo l’apertura. L’indice Dow 30 balza dell’1,18%, l’indice S&P 500 segna un’impennata dell’1,19%, mentre l’indice Nasdaq Composite schizza dell’1,67%.
Sul mercato delle materie prime, i futures dell’oro sono scambiati a 1.314,85 dollari l’oncia troy, rispetto ai 1.317,45 dollari segnati prima dei dati, mentre il greggio USA si attesta a 47,62 dollari al barile dai 47,71 dollari registrati prima della pubblicazione del report.