ROMA (Reuters) - Stefano Fassina, esponente di punta della minoranza del Partito democratico, ha accusato oggi il premier Matteo Renzi di cercare uno scontro all'interno del partito, per usarlo poi come pretesto per ricorrere ad elezioni anticipate.
"Vedo che si cerca continuamente lo scontro, invece che la riflessione e l'attenzione alla domande che si pongono; quindi credo che ci sia un rischio reale", ha risposto Fassina all'intervistatore di Radio 24, che gli chiedeva se le elezioni anticipate fossero più vicine.
"Guardando la legge di Stabilità, guardando lo scontro che il presidente del Consiglio cerca sistematicamente, credo che si cerchi un incidente per giustificare le elezioni anticipate", ha aggiunto.
Fassina, che è deputato, si è schierato contro il Jobs Act approvato dal Senato e in arrivo a Montecitorio, e ha giudicato troppo timida la manovra espansiva proposta dal governo nella legge di Stabilità.
Nell'intervista ha annunciato che voterà contro il Jobs act, se non viene cambiato, anche se venisse posta la fiducia: "Non voto la delega se viene sottoposta alla fiducia nella stessa formulazione uscita dal Senato, senza cambiamenti significativi su tanti punti, non solo sull'articolo 18", ma questo non porterà comunque ad una sua uscita "dal Pd perché penso che il problema sia la proposta".
Lo scontro tra Renzi e la minoranza del suo partito ha dominato il fine settimana in cui si sono contrapposte la manifestazione della Cgil sabato a Roma a difesa dell'attuale regolamentazione del mercato del lavoro - a cui hanno partecipato diversi esponenti del Pd - e la kermesse politica della Leopolda a Firenze dove il premier ha nuovamente attaccato il sindacato e la "vecchia guardia" del partito incapace a suo dire di cambiare.