Investing.com – Nel periodo compreso tra aprile e giugno 2013 si sono iscritte 100 mila nuove imprese, con un saldo positivo fra le nuove iscrizioni e le cessazioni di circa 26 mila unità, tuttavia, nonostante il dato sia positivo, il bilancio rimane il più modesto degli ultimi 10 anni.
Da gennaio ad oggi, i fallimenti sono aumentati del 5.9% mentre i concordati del 72.5%, a testimonianza di una maggior attenzione e prudenza degli amministratori che ora preferiscono, in caso la loro impresa venga a trovarsi in cattive acque, portare subito i libri contabili in tribunale senza gli indugi tipici del passato, che tanti guai, anche di carattere penale, hanno prodotto a loro carico.
Oltre a questa nuova consapevolezza degli amministratori i dati evidenziano , pur con i saldi di quasi tutti i settori in positivo, una chiara difficoltà sottolineata dall’alto numero dei fallimenti, il settore dell’agricoltura è stato praticamente l’unico a chiudere con un saldo negativo di 5195 unità, mentre per tutti gli altri si registra un saldo positivo.
I fallimenti sono cresciuti nei primi sei mesi del 5.9% con 6456 imprese costrette a portare i libri in tribunale, contro le 6095 dello stesso periodo dell’anno scorso. Stabile il settore degli artigiani che per la prima volta negli ultimi 10 anni registra un saldo leggermente negativo (-113 imprese) ma dovuto essenzialmente al drastico calo (-16% con un calo di 4835 unità), delle nuove iscrizioni ; chiaro sintomo di un massiccio ritorno al sommerso, provocato dall’eccesso di imposizione fiscale.
I settori artigianale maggiormente esposti alla contrazione sono stati stato quello delle costruzioni con 828 imprese in meno, dei trasporti e del magazzinaggio, con un calo di 568 unità, e delle attività manifatturiere che è diminuito di 506 unità.
Di seguito una tabella riassuntiva dei dati principali:
Da gennaio ad oggi, i fallimenti sono aumentati del 5.9% mentre i concordati del 72.5%, a testimonianza di una maggior attenzione e prudenza degli amministratori che ora preferiscono, in caso la loro impresa venga a trovarsi in cattive acque, portare subito i libri contabili in tribunale senza gli indugi tipici del passato, che tanti guai, anche di carattere penale, hanno prodotto a loro carico.
Oltre a questa nuova consapevolezza degli amministratori i dati evidenziano , pur con i saldi di quasi tutti i settori in positivo, una chiara difficoltà sottolineata dall’alto numero dei fallimenti, il settore dell’agricoltura è stato praticamente l’unico a chiudere con un saldo negativo di 5195 unità, mentre per tutti gli altri si registra un saldo positivo.
I fallimenti sono cresciuti nei primi sei mesi del 5.9% con 6456 imprese costrette a portare i libri in tribunale, contro le 6095 dello stesso periodo dell’anno scorso. Stabile il settore degli artigiani che per la prima volta negli ultimi 10 anni registra un saldo leggermente negativo (-113 imprese) ma dovuto essenzialmente al drastico calo (-16% con un calo di 4835 unità), delle nuove iscrizioni ; chiaro sintomo di un massiccio ritorno al sommerso, provocato dall’eccesso di imposizione fiscale.
I settori artigianale maggiormente esposti alla contrazione sono stati stato quello delle costruzioni con 828 imprese in meno, dei trasporti e del magazzinaggio, con un calo di 568 unità, e delle attività manifatturiere che è diminuito di 506 unità.
Di seguito una tabella riassuntiva dei dati principali: