di Paolo Biondi
ROMA (Reuters) - Non si prendono proprio su niente. Il momentaccio fotografato sabato scorso dalla manifestazione di Roma opposta alla Leopolda di Firenze tra governo e Cgil dilaga su tutto.
In materia di politiche industriali Susanna Camusso lamenta di non essere stata nemmeno presa in considerazione durante l'incontro "surreale" con il governo lunedì scorso. E a Reuters racconta, fra le varie proposte, di avere anche lamentato il caro-energia delle nostre imprese (compresa l'Ast di Terni) che pagano un differenziale del 30-40% in più rispetto alle concorrenti di Oltralpe.
"Tagliare il costo per tutte, limitandolo a un differenziale del 20%, costerebbe 600 milioni. Ho sondato alcuni presidenti di Unioni industriali e si sono detti molto interessati alla proposta. Dal governo invece solo silenzio", racconta la Camusso aggiungendo una battuta velenosa: "Certo non interessa le banche, che di energia ne consumano poca e che preferiscono interventi sull'Irap".
Rapporti meno tesi, certo, dopo la giornata di ieri. Ma solo per quanto riguarda il galateo: sui contenuti il confronto resta duro.
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