Investing.com - La Commissione europea ha ridotto le sue previsioni sulla crescita del Prodotto Interno Italiano a 0,1%, rispetto al precedente 0,2%.
"Il continuo indebolimento del settore manifatturiero con un ulteriore calo del clima economico", scrivono dalla Comissione, "fa presagire un peggioramento della situazione economica per le prospettive a breve termine. L'attività economica dovrebbe rimanere anemica nella prima metà del 2019".
Più positive le previsioni per il 2020, che secondo la Commissione potrebbe vedere il PIL italiano a +0,7%, anche questo in calo rispetto al +0,8% anteriore.
Il rallentamento potrebbe provocare un allarme per il debito pubblico del nostro paese. "La crescita sommessa e l'allentamento di bilancio intaccheranno i conti pubblici, con deficit e debito che saliranno fortemente", rileva la Commissione. Nella nuova stima il deficit sale a 2,5% nel 2019 e 3,5% nel 2020 (stima che non comprende l'attivazione delle clausole di salvaguardia, cioè l'aumento dell'Iva). Mentre il debito schizza a 133,7% quest'anno e 135,2% il prossimo. In autunno la stima era di 131% e 131,1%.
La situzione fuori controllo dei conti pubblici dell'Italia potrebbe spingere l'esecutivo dell'Unione europea a chiedere un intervento correttivo. Lo scostamento tra il deficit struturale per quest'anno e quello che invece si profila dai conti della commissione, infatti, è pari all'1,8% del Pil, pari a 30 miliardi di euro.
Dopo la diffusione della notizia, il Ftse Mib scende verso la parità, posizionandosi sullo stesso trend degli altri indici europei. Il Ftse 100 cede l’1%, il Cac 40 scende dello 0,80%, mentre il Dax scivola dello 0,70%, con l’Ibex 35 a -0,56%. In rialzo lo spread che supera quota 260 punti.