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Variante delta pesa sulla ripresa cinese, servizi ai minimi da febbraio 2020

Pubblicato 31.08.2021, 08:33
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Di Alessandro Albano 

Investing.com - Altra tegola per la ripresa economica di Pechino, dopo che le indagini PMI di agosto hanno indicato un rallentamento dell'attività manifatturiera e una contrazione del settore dei servizi, entrambi a causa dell'aumento dei focolai Covid che hanno costretto le autorità cinesi a reimporre diverse restrizioni nel Paese. 

Secondo il National Bureau of Statistics (NBS), l'indice manifatturiero PMI ha toccato un punteggio di 50,1 ad agosto, al di sotto dei 50,2 delle previsioni di Investing.com e dai 50,4 del mese precedente. Il PMI non manifatturiero è scivolato sotto la soglia critica dei 50 a 47,5 milioni dai 53,3 di luglio (minimi da febbraio 2020), con indice composito a 48,9 da 52,4 del mese precedente. 

"I PMI di agosto peggiori del previsto si aggiungono alla convinzione che il rallentamento della crescita nella seconda metà potrebbe essere abbastanza notevole. Ci aspettiamo che Pechino mantenga la sua combinazione politica di inasprimento per alcuni settori, in particolare il settore immobiliare e industrie altamente inquinanti, integrate da un allentamento generale per il resto dell'economia", hanno affermato gli analisti di Nomura in una nota.

Secondo Jeffrey Halley, senior market analyst per l'Asia/Pacifico di OANDA, "le restrizioni hanno indebolito il consumo interno e di conseguenza i consumatori hanno posticipato i viaggi". "E' probabile che le misure restrittive del governo in corso in più settori, in particolare su scuola e tecnologia, abbiano un impatto sia sulle preoccupazioni occupazionali sia sulla più ampia fiducia dei consumatori mentre aumentano i timori di interventi ancora più ampi", ha affermato l'analista. 

Diversi analisti si aspettano a questo punto un'ulteriore intervento della People's Bank of China sulle riserve bancarie, sulla falsa riga di quanto accaduto nel luglio 2021, che ha visto la banca centrale rilasciare circa 1.000 miliardi di yuan ($154,54 miliardi) di liquidità nell'economia attraverso la riduzione dei tetti sulle riserve stesse. 

"Gli ultimi sondaggi suggeriscono che l'economia cinese si è contratta in quanto le interruzioni del virus hanno pesato pesantemente sull'attività dei servizi. Anche l'industria ne ha risentito, in quanto i colli di bottiglia della catena di approvvigionamento sono peggiorati e la domanda si è ammorbidita", ha affermato l'economista cinese di Capital Economics Julian Evans-Pritchard in una nota.

Secondo l'economista, "le ristrette condizioni del credito e l'indebolimento della domanda estera continueranno a pesare sull'economia cinese". 

Le indagini PMI stanno avendo effetti contrastati sull'azionario, con Shenzen in calo dello 0,9% e Shanghai in rialzo dello 0,3%. L'indice di Hong Kong è in positivo dello 0,8% con Tokyo che ha chiuso in rialzo dell'1,1%.   

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