LONDRA (Reuters) - L'economia della zona euro ha chiuso il 2014 con il suo peggior trimestre dell'anno, mentre un ulteriore taglio dei prezzi non è riuscito a far riprendere l'attività delle imprese, aggiungendo pressione sulla Banca centrale europea affinché agisca.
Il Pmi finale composito di dicembre di Markit, che si basa sul sondaggio di migliaia di società in tutta Europa ed è considerato un buon indicatore della crescita, ha mancato la precedente lettura flash di 51,7, attestandosi a 51,4.
Il sondaggio evidenzia la crisi in Francia e Italia e solo una performance a singhizzo in Germania, la più grande economia europea.
"La debolezza del Pmi a dicembre aggiungerà pressione per stimoli più aggressivi da parte della banca centrale, compreso il quantitative easing su vasta scala, da adottare il prima possibile", sostiene Chris Williamson, capo economista di Markit.
"La zona euro guarderà al 2014 come a un anno in cui la recessione è stata evitata per poco, ma la debolezza dei dati suggerisce che non ci sono garanzie sul fatto che non ci sarà un nuovo calo nel 2015", aggiunge.
Il sottoindice del Pmi composito mostra che le imprese hanno tagliato i prezzi per tre anni. Si attesta a 48,1, in salita dal 47,6 di novembre.
Gli sconti hanno avuto solo un effetto marginale sull'indice dei servizi all'industria, che si è attestato a 51,6 da 51,1 di novembre, mancando la stima flash di 51,9.