MILANO (Reuters) - MILANO, 4 settembre (Reuters) - Andamento positivo per l'obbligazionario italiano, che si allontana dai minimi segnati di recente, grazie a ricoperture innescate dai toni apparentemente più rassicuranti del dibattito interno al governo sul percorso del deficit/Pil nella prossima legge di Bilancio.
Il mercato resta comunque esposto a repentini cambi di direzione in attesa dell'esito della riunione dei responsabili economici e dei capigruppo di Camera e Senato della Lega, che precederà il vertice di governo, dedicato allo stesso argomento, previsto tra stasera e domani.
"Non ci sono sostanziali novità, ma stare corti sull'Italia è molto costoso, quindi basta una notizia apparentemente positiva per innescare ricoperture", dice un dealer di governativi italiani.
Il ritorno alla piena operatività degli investitori Usa, dopo la chisura festiva di ieri, rappresenterà un test per la tenuta dei livelli raggiunti in mattinata.
Intorno alle 11,25 il tasso del decennale italiano di riferimento scende a 3,089% da 3,187% del finale di seduta di ieri, dopo aver toccato la settimana scorsa un picco di 3,24%, massimo da maggio 2014.
Lo spread di rendimento con l'analoga scadenza del Bund si è stretto fino a 270 punti base da 286 punti base del finale di seduta di ieri, quando il differenziale si è spinto fino a 293 punti base, nuovo massimo da fine maggio. Intorno alle 11,25 è in area 275 pb.
Ieri, due fonti governative a conoscenza del dossier, hanno riferito a Reuters che il ministro dell'Economia Giovanni Tria è impegnato in un pressing su Lega e M5S per tenere il disavanzo sotto il 2% in rapporto al Pil nella prossima legge di Bilancio, dopo la decisione di Fitch di confermare il rating italiano a BBB, abbassando l'outlook a negativo da stabile.
Secondo gli analisti di JP Morgan, se nella nota di aggiornamento al Def, in arrivo a fine settembre, venisse inserito un target deficit/Pil intorno a 1,8%, questo sarebbe compatibile con un livello di spread intorno a 200 punti base, dunque in restringimento di circa 80 pb rispetto ai livelli attuali.
Dalle ultime dichiarazioni da parte della Lega sembra emergere un atteggiamento di apparente maggiore sensibilità rispetto ai richiami alla prudenza di Tria, rispetto all'aggressività delle ultime settimane in cui è stato più volte evocato lo sforamento del 3%. Sempre secondo Jp Morgan, se il deficit dovesse salire al 3%, lo spread potrebbe portarsi verso 400 pb.
Secondo l'odierna ricostruzione de 'La Stampa', il vicepremier e leader leghista Matteo Salvini, che ieri ha rassicurato sul rispetto delle regole di bilancio Ue, sarebbe intenzionato a chiedere un deficit/Pil fino al 2%, evitando rotture traumatiche con gli investitori di titoli di Stato italiani.