BRUXELLES (Reuters) - I ministri delle finanze della Ue hanno approvato oggi nuove norme in base alle quali i paesi membri si scambieranno informazioni fiscali relative alle multinazionali con l'obiettivo di fermare l'elusione che, secondo una stima del Parlamento, costa ai governi 70 miliardi di euro l'anno.
Le nuove norme, che dovrebbero essere adottate formalmente entro giugno ma entrare in vigore per i gruppi stranieri solo nel 2017, costringeranno le grandi aziende a dichiarare ricavi utili e imposte alle amministrazioni di tutti i paesi Ue in cui operano. I dati verranno poi scambiati tra i 28 paesi dell'Ue.
L'adozione richiede il voto unanime di tutti i 28 paesi Ue.
L'accordo raggiunto oggi è un passo avanti rispetto alle linee guide internazionali conosciute come anti-Beps (Base erosion and profit shifting), concordate dal G20 e dall'Ocse. Queste ultime, infatti, non costringono le controllate di gruppi stranieri a comunicare le informazioni fiscali relative alla controllante, mentre le regole Ue interesseranno proprio le multinazionali straniere con controllate nell'Unione Europea.