Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo mercoledì 13 marzo:
1. Altro voto sulla Brexit al Parlamento britannico
Il Parlamento britannico voterà per decidere se lasciare l’Unione Europea tra 16 giorni senza un accordo, con il governo che ha reso noto che eliminerebbe i dazi sulle importazioni di una serie di prodotti nel caso di una Brexit senza accordo.
Il voto è previsto per le 15:00 ET (19:00 GMT).
Se, come previsto, il Parlamento boccerà l’idea di uscire senza accordo il 29 marzo, ci sarà un altro voto domani per decidere se chiedere all’UE di avere più tempo, e quindi di rinviare l’uscita.
I legislatori britannici hanno fatto subire al Primo Ministro Theresa May una seconda umiliante sconfitta del suo piano sulla Brexit ieri, facendo sprofondare ancora di più il paese in crisi politica.
Un portavoce del Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, rappresentante dei governi UE, ha affermato che il Regno Unito dovrà fornire una “giustificazione plausibile” per un’eventuale richiesta di rinvio.
La sterlina sale dello 0,6% a 1,3148 alle 5:50 ET (09:50 GMT).
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2. Attesi dati USA su indice IPP e ordinativi di beni durevoli
Il Dipartimento per il Commercio pubblicherà i dati sugli ordinativi di beni durevoli di gennaio alle 8:30 ET (12:30 GMT).
Le previsioni sono di un calo dello 0,7%. Gli ordinativi core, che escludono gli elementi volatili del trasporto, dovrebbero salire dello 0,2%.
Il calendario odierno prevede anche l’ultimo report sui prezzi alla produzione, che dovrebbe mostrare un incremento dell’1,9% su base annua a febbraio.
Attesi inoltre i dati sulle spese edili.
I dati piatti sull’indice dei prezzi al consumo ieri hanno alimentato le probabilità che la Federal Reserve mantenga l’attuale approccio cauto sugli aumenti dei tassi di interesse.
3. Wall Street punta ad un’apertura sottotono
I future degli indici azionari USA indicano un’apertura invariata, con gli investitori in attesa dell’ultima serie di report economici per valutare lo stato di salute dell’economia.
I future Nasdaq 100 legati al settore tech salgono di 6 punti, o dello 0,1%, i future S&P 500 sono in salita di 2 punti, mentre i future Dow blue-chip vanno giù di 2 punti.
I movimenti negli scambi premarket seguono la chiusura mista delle borse USA di ieri, con l’indice Dow al ribasso per via del titolo di Boeing (NYSE:BA) che crolla per il secondo giorno consecutivo nei timori per la sicurezza di uno dei suoi velivoli più famosi.
Intanto, le borse europee oscillano pressoché invariate in un clima di incertezza per il piano di divorzio del Regno Unito dall’UE.
I mercati azionari asiatici sono al ribasso vista la bassa propensione al rischio. L’indice nipponico Nikkei trascina giù gli altri con un calo dell’1% sulla scia dei dati che hanno rivelato una riduzione degli ordinativi di macchinari nella nazione al ritmo più veloce degli ultimi quattro mesi.
4. Rendimento dei Buoni del Tesoro USA verso i minimi del 2019
Sul mercato dei bond, il rendimento dei Buoni del Tesoro USA oscilla vicino ai minimi dell’anno, con i dati deboli sull’inflazione che hanno alimentato le aspettative che la Fed sia ancora paziente sui tassi e possa adottare un tono ancora più cauto durante il vertice della prossima settimana.
Il rendimento dei Buoni del Tesoro a 10 anni, di riferimento, si attesta al 2,61%, dopo essere sceso al minimo del 2,60% ieri, il minimo dal 4 gennaio.
Il rendimento dei bond USA a 2 anni si attesta al 2,46% mentre quello dei bond a 30 anni è del 3,00%.
L’indice del dollaro contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 96,86.
5. Report sulle scorte di greggio dell’EIA
La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale ufficiale sulle scorte relativo alla settimana terminata l’8 marzo oggi alle 10:30 ET (14:30 GMT).
Gli analisti si aspettano che l’EIA riporti un aumento di circa 2,7 milioni di barili delle scorte di greggio, sebbene l’American Petroleum Institute abbia reso noto che le scorte sono in realtà scese di 2,6 milioni di barili la scorsa settimana.
I future del West Texas Intermediate (WTI) salgono di 53 centesimi, o dello 0,9%, testando il massimo di due settimane di 57,40 dollari al barile.
I future del greggio Brent sono scambiati a 67,05 dollari al barile, su di 36 centesimi, o dello 0,5%.
I prezzi del greggio sono in generale supportati dagli attuali tagli alla produzione da parte dell’OPEC e dei suoi alleati e da un altro calo della produzione venezuelana per via del persistere del blackout nel paese. Sempre questa mattina, le notizie indicano che la Russia sembra gradualmente vicina ad una totale implementazione dei tagli delle scorte pattuiti, producendo 11,307 milioni di barili al giorno a metà marzo.
-- Articolo realizzato con il contributo di Reuters