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Le cinque cose da seguire sui mercati questo venerdì

Pubblicato 22.06.2018, 11:59
Aggiornato 22.06.2018, 12:45
© Reuters.  Le cinque cose da seguire sui mercati questo venerdì

© Reuters. Le cinque cose da seguire sui mercati questo venerdì

Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo venerdì 22 giugno:

1. Greggio in salita durante il vertice OPEC

Il prezzo del greggio sale questo venerdì, mentre l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio è radunata a Vienna per il vertice ufficiale.

I membri stanno discutendo della possibilità di aumentare la produzione per controbilanciare il calo delle scorte in Iran e Venezuela, ma la quantità dell’aumento non è ancora nota. L’Arabia Saudita e la Russia vorrebbero alzare la produzione di circa un milione di barili al giorno, ma Iran, Iraq e Venezuela non sono d’accordo.

Il Ministro per l’Energia saudita Khalid al-Falih stamane ha affermato che l’OPEC e i membri non-OPEC sono vicini a trovare un accordo sull’aumento della produzione.

Il vertice ha avuto inizio circa un’ora dopo rispetto al previsto, sembrerebbe per via di discussioni sul raggiungimento di un accordo tra Arabia Saudita ed Iran.

Una conferenza stampa è prevista intorno alle 7:00 ET (11:00 GMT), anche se la decisione finale potrebbe non arrivare fino a domani, quando i funzionari dell’OPEC incontreranno gli alleati che non fanno parte del cartello e che hanno preso parte all’accordo per i 18 mesi di riduzione della produzione di 1,8 milioni di barili al giorno.

2. Timori commerciali al centro della scena

Dopo il profit warning della casa automobilistica tedesca Daimler Chrysler ieri, scatenato dai timori per i dazi, la paura per il commercio resta sotto i riflettori questo venerdì.

I dazi dell’Unione Europea su 3,2 miliardi di dollari di prodotti USA sono entrati in vigore questa mattina.

La misura è una risposta ai dazi imposti dagli Stati Uniti sulle importazioni di acciaio e alluminio all’inizio del mese ed è diretta ai prodotti americani, con dazi del 25% su whisky, tabacco, moto Harley Davidson e burro di noccioline e del 50% su elementi selezionati come calzature, alcuni articoli di abbigliamento e lavatrici.

C’è il rischio di un ulteriore peggioramento dei rapporti il 30 giugno, quando Washington annuncerà il piano per limitare gli investimenti cinesi negli Stati Uniti e per ridurre le esportazioni di prodotti tecnologici americani verso la seconda economia mondiale.

3. Borse al rialzo alla fine di una settimana difficile

I mercati azionari globali sono in salita questo venerdì, ma si avviano comunque a registrare le perdite settimanali peggiori in tre mesi, con i timori per il commercio che continuano a pesare sui titoli.

Le borse europee sono positive, grazie agli ottimi dati sul settore privato che hanno fatto tirare un sospiro di sollievo alla fine di una settimana turbolenta.

I mercati asiatici hanno chiuso misti, con il Giappone che ha guidato i ribassi. L’indice Nikkei 225 ha chiuso in calo dello 0,7%.

I future USA, nel frattempo, puntano ad un’apertura in salita, mentre gli investitori attendono i dati economici. Alle 6:06 ET (10:06GMT) i future Dow blue chip salgono di 97 punti, o dello 0,40%, i future S&P 500 vanno su di 12 punti, o dello 0,43% mentre i future Nasdaq 100 sono in salita di 26 punti, o dello 0,36%.

4. Attesi dati USA sull’attività del settore privato

Un aggiornamento dei dati sul settore manifatturiero e dei servizi USA chiuderà una settimana di importanti dati economici.

L’indice dei direttori acquisti (PMI) sul settore manifatturiero alle 9:45 ET dovrebbe mostrare una lettura preliminare di 56,3 per giugno, mentre l’indice PMI sul settore dei servizi dovrebbe attestarsi a 56,4.

I dati economici di questa settimana sono passati in secondo piano per via dei timori commerciali, con Stati Uniti e Cina protagonisti di un acceso botta e risposta.

5. L’Europa garantisce un alleggerimento del debito alla Grecia

I creditori della zona euro hanno finalmente raggiunto un accordo per l’alleggerimento del debito che aiuterà la Grecia ad uscire dal piano di salvataggio.

Il paese sta vivendo principalmente grazie al denaro preso in prestito dai governi della zona euro tramite tre salvataggi dal 2010, quando ha perso l’accesso al mercato per via dell’enorme deficit di bilancio, dell’altissimo debito pubblico e di un’economia e un sistema di welfare inefficienti.

Dopo le trattative tenutesi nella notte in Lussemburgo, l’Eurogruppo ha deciso di concedere alla Grecia una tranche finale di prestiti di 15 miliardi di euro (17,5 miliardi di dollari).

Ciò garantirà ad Atene delle riserve di liquidità di circa 24 miliardi di euro (27,9 miliardi di dollari) mentre farà il suo rientro sui mercati finanziari ad agosto.

L’accordo prevede anche un periodo di grazia di 10 anni per la restituzione dei 96 miliardi di euro (111,7 miliardi di dollari) presi in prestito, equivalenti a circa il 40% del totale che la Grecia dovrà restituire alla zona euro nei prossimi decenni. La prima scadenza per il rimborso è stata spostata dal 2023 al 2033.

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