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Le cinque cose da seguire sui mercati questo venerdì

Pubblicato 28.12.2018, 11:58
Aggiornato 28.12.2018, 11:58
© Reuters.

Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo venerdì 28 dicembre:

1. Le borse USA si preparano ad un’impennata di fine anno

I future USA sembrano intenzionati a proseguire l’impennata dopo che Wall Street ha registrato la maggiore inversione dal 2010. Alle 5:54 ET (10:54 GMT), i future Dow blue-chip salgono di 104 punti, o dello 0,45%, i future S&P 500 vanno su di 13 punti, o dello 0,51%, mentre i future Nasdaq 100 sono in salita di 27 punti, o dello 0,40%.

Con l’inizio del 2019 ormai alle porte, persistono i timori per il trambusto politico a Washington, per le questioni commerciali irrisolte tra Stati Uniti e Cina, per l’aumento dei tassi di interesse e per il rallentamento economico globale.

In un tale clima di apprensione, i titoli azionari si avviano a registrare il mese di dicembre peggiore dal 1931: sia l’indice Dow che l’indice S&P 500 crollano di oltre il 6% sul 2018, mentre il tonfo dal picco di settembre ha cancellato più di 7 mila miliardi di dollari di valore dei titoli secondo Bloomberg.

Intanto, le borse europee seguono la scia dell’impennata di Wall Street e registrano rialzi, così come i mercati asiatici che hanno chiuso positivamente questo venerdì.

2. Gli asset rifugio attirano l’interesse tra le preoccupazioni globali

Lo yen e il franco svizzero, tradizionali valute rifugio, attirano l’interesse dei compratori questo venerdì, mentre gli investitori rimangono cauti sugli asset più rischiosi per via dell’indebolimento dell’economia globale e tra i timori geopolitici.

Le voci secondo cui il Presidente USA Donald Trump vorrebbe vietare alle compagnie americane di usare attrezzature prodotte dalle cinesi Huawei e ZTE (HK:0763) ricordano agli investitori che la strada verso la risoluzione dello scontro tra le due principali economie mondiali è lunga e difficile.

Sebbene l’indice del dollaro mostri un certo movimento contro i principali rivali, il biglietto verde scende dello 0,7% sia contro lo yen che contro il franco svizzero.

I future dell’oro sono pressoché invariati, anche se il metallo prezioso ha registrato un rimbalzo di oltre il 4% a dicembre, in netto contrasto rispetto ai tonfi delle borse USA.

3. Le speranze di una fine del blocco delle attività amministrative si spostano all’anno nuovo

Anche se il Senato USA si è riunito ieri, ci sono poche speranze di vedere la fine del parziale blocco delle attività amministrative che dura da ormai sette giorni.

Il Presidente USA Donald Trump si sta scontrando con il Congresso per il finanziamento di oltre 5 miliardi di dollari per il muro al confine con il Messico e l’attenzione si sposta ora al 3 gennaio, quando i Democratici prenderanno il controllo della Camera dei Rappresentanti.

Nancy Pelosi, a capo dei Democratici e prossima portavoce della Camera, ha promesso che la camera approverà un piano di spesa finalizzato a far ripartire le attività che non prevede il finanziamento del muro.

“Voteremo rapidamente per riaprire il governo e dimostrare che i Democratici governeranno responsabilmente, a differenza di questa caotica Casa Bianca”, afferma Pelosi.

4. Prezzo del greggio in ripresa in vista dei dati sulle scorte USA

Il prezzo del greggio segna una ripresa dopo il tonfo del 3,5% della seduta precedente, ma resta ancora vicino al minimo di 18 mesi nei timori per un eccesso delle scorte globali che pesano sui prezzi, nonostante l’accordo tra l’OPEC e i suoi alleati con a capo la Russia per tagliare la produzione a partire da gennaio.

I future del greggio USA rimbalzano di 1,00 dollari, o del 2,24%, a 45,61 dollari alle 5:56 ET (10:56 GMT), mentre il greggio Brent schizza di 90 centesimi, o dell’1,71%, a 53,63 dollari.

L’attenzione degli investitori si sposta sui dati previsti nel corso della seduta. La U.S. Energy Information Administration (EIA) rilascerà il report settimanale sulle scorte oggi alle 11:00 ET (16:00 GMT), tra le previsioni di una riduzione di 2,9 milioni di barili. Se confermata, sarebbe il quarto calo consecutivo. Le scorte di greggio statunitensi nella settimana terminata il 21 dicembre sono aumentate di 6,9 milioni di barili a 448,2 milioni per l’aumento della produzione delle raffinerie, secondo i dati di ieri dell’American Petroleum Institute, un gruppo del settore.

Sotto i riflettori anche i dati di Baker Hughes sul numero degli impianti di trivellazione attivi a livello settimanale, un indicatore della produzione futura, previsti alle 13:00 ET (18:00 GMT).

5. Pochi dati negli scambi ridotti per le feste

Per via del parziale blocco delle attività amministrative, i dati sulla bilancia commerciale e sulle scorte all’ingrosso previsti per oggi non saranno rilasciati.

Saranno pubblicati invece solo i dati sull’indice dei direttori acquisti di Chicago per il mese di dicembre alle 9:45 ET (14:45 GMT) e quelli dell’Associazione Nazionale Immobiliaristi statunitensi sulle vendite di case in corso relativi al mese di dicembre alle 10:00 ET (15:00 GMT).

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