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Mercati congelati mentre May perde il controllo. E ora che si fa?

Pubblicato 13.03.2019, 11:05
© Reuters.  Mercati congelati mentre May perde il controllo. E ora che si fa?
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Versione originale di Laura Sánchez - traduzione a cura di Investing.com

Investing.com - Mercati azionari europei misti in una settimana da infarto cardiaco per i mercati finanziari, soprattutto per quanto riguarda la caotica Brexit. Come il mercato si aspettava, ieri il Parlamento britannico ha respinto categoricamente la proposta "in extremis" che aveva ottenuto il primo ministro Theresa May con l'Unione Europea (UE) con 391 voti contro 242 a favore.

A ciò si sono aggiunte le dichiarazioni del procuratore generale del Regno Unito Geoffrey Cox, che hanno sminuito l'importanza legale dell'accordo di Theresa May sul confine irlandese, che ha portato i mercati ad andare in rosso ed entrare in una fase di estrema volatilità per il resto della giornata.

Oggi, ancora una volta, è prevista una votazione in cui il consenso prevede il rifiuto dell'opzione "hard Brexit", ossia l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea senza accordo.

La questione, quindi, è cosa accadrà da domani, con l'ultima votazione sul tavolo per decidere se optare per un rinvio della data di uscita.

Proroga dell'articolo 50 del regolamento

L'opzione di ritardare l'uscita dell'UE oltre il 29 marzo è la più quotata dagli analisti. "Noi ipotizziamo la possibilità di fissare una nuova data verso giugno, prima della formazione del nuovo Parlamento europeo in luglio, senza i deputati britannici. Ricordiamo che la nostra posizione è in linea con il raggiungimento di una Brexit negoziata, evitando un'uscita improvvisa che sarebbe dannosa per entrambe le parti e causerebbe un significativo danno macroeconomico e una forte volatilità dei mercati", hanno dichiarato in Renta 4.

"Continuiamo a difendere che il termine sarà prorogato fino a una certa data a partire dalla quale sarà applicata la clausola di backstop, in modo che le condizioni per il commercio delle merci rimarranno invariate", spiegano in Bankinter (MC:BKT).

Necessità dell'approvazione UE

Link Securities ci ricorda che, "se un tale rinvio fosse approvato, sarebbe necessaria l'autorizzazione dell'Unione europea, che potrebbe essere concessa al vertice UE del 21 marzo, anche se lo scopo della proroga per i britannici resta ancora da chiarire, cosa che il Parlamento e i leader europei probabilmente rifinirebbero prima di concedere la loro autorizzazione, così come le eventuali condizioni che impongono".

In questo senso, gli analisti di Banca March sottolineano che "il Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha già assicurato ieri che non ci sarà una nuova rinegoziazione del patto già concordato".

Secondo referendum

Gli analisti di Link Securities sottolineano che "i sostenitori della Brexit temono che questa estensione servirà a tenere un secondo referendum o la possibilità che l'uscita non avrà luogo”.

Elezioni anticipate

"Non si può escludere che il partito conservatore spinga Theresa May ad indire elezioni anticipate, in quanto continua ad avere un vantaggio nelle urne, portando il Regno Unito ad una maggiore incertezza, con la possibilità di concedere il potere del partito conservatore ad un leader antieuropeo o al leader laburista e populista Jeremy Corbyn", sottolineano in Link Securities.

Ciò che è chiaro, dice José Luis Cárpatos, CEO di Serenity Markets, è che "il mercato sconterà il rinvio senza una data chiara e in una grande confusione. Il Regno Unito vuole andarsene, ma non sa come”.

In questo contesto, la sterlina si muove con elevata volatilità, a braccetto con i mercati, in attesa di ciò che il Parlamento deciderà.

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