Di Geoffrey Smith e Alessandro Albano
Investing.com - Le Borse cinesi crollano di nuovo a causa di dati economici deludenti e per l'imminente default del secondo più importante operatore del settore immobiliare. Intanto, i prezzi dell'energia in Europa hanno superato i record del 2008, mentre Bruxelles potrebbe presto rivedere le norme di bilancio UE. Attenzione alla produzione industriale degli Stati Uniti per agosto. Questi i principali market mover di mercoledì.
1. Il Covid-19 colpisce l'economia cinese
I dati deludenti arrivati dalla Cina hanno mostrato una brusca frenata della seconda economia del mondo. Il National Bureau of Statistics ha rilevato che la produzione industriale cinese è aumentata del 5,3% su base annua, il ritmo più debole da luglio 2020, rispetto al+ 5,8% delle previsioni elaborate da Investing.com e al +6,4% di luglio. Da inizio anno, l'output industriale è cresciuto ad un tasso annuo del 13,1%, in calo dal +14,4% di luglio.
Inoltre, le vendite al dettaglio hanno registrato un in incremento del 2,5% annuale, in forte rallentamento rispetto al 7% nelle previsioni di Investing.com e alla crescita dell'8,5% di luglio.
"I dati hanno fatto capire che la domanda complessiva è ancora debole nell'economia, e vulnerabile a sporadiche epidemie di COVID-19, con alcuni settori che sono molto surriscaldati, a giudicare dai prezzi delle materie prime", ha detto a Reuters l'economista di Hwabao Trust Nie Wen. "I policymaker dovranno affrontare il dilemma su rispondere a una situazione difficile come questa".
2. Evergrande sempre più vicino al collasso
I mercati finanziari cinesi stanno cercando di digerire quello che sembra essere il più grande default aziendale della storia del Paese. Lo sviluppatore China Evergrande Group (HK:3333), che ha circa $300 miliardi di passività, non sarà in grado di pagare gli interessi sul debito la prossima settimana, secondo quanto riferito da Bloomberg, e non riuscirà a rimborsare almeno uno dei valori capitali.
Standard & Poor's ha tagliato il rating sul debito a CC, indicando un'alta probabilità di default imminente. Diversi indici azionari cinesi sono scesi tra lo 0,2% e l'1,8%, con l'indice Hang Seng che è ancora una volta il più colpito.
3. Futures WS sulla parità
I mercati azionari statunitensi dovrebbero aprire sulla parità e non recuperare le perdite di martedì arrivate dopo i dati sull'IPC. Al momento della scrittura, i futures indicano Dow Jones in rosso di 10 punti, +4 punti per lo S&P 500 e +20 punti per il Nasdaq 100.
L'agenda macro prevede la produzione industriale alle 15:15 CEST, con le richieste di mutui settimanali che verranno rilasciate alle 13:00 CEST. I settori che potrebbero essere al centro dell'attenzione includono i beni di lusso, con i titoli europei in negativo per il timore che l'ampliamento della repressione sulla disuguaglianza sociale da parte della Cina possa colpire le vendite nel Paese.
4. Prezzi energetici UE a nuovi record
I prezzi europei del gas naturale e dell'energia hanno raggiunto nuovi massimi, e ad innescare l'ultima impennata dei prezzi è stato un incendio che ha messo offline un cavo di interconnessione che trasmette 2 gigawatt di potenza dalla Francia al Regno Unito.
In termini equivalenti al prezzo del petrolio, i prezzi del gas in Europa sono ora sopra i 150 dollari al barile, oltre il picco del 2008. Doversi analisti hanno sottolineato che un'inversione potrebbe arrivare molto presto, data la scomparsa di liquidità nei mercati spot, e per il fatto che i prezzi sono ad un livello considerato redditizio per deviare le forniture di GNL dal mercato asiatico.
Inoltre, Il Cremlino affermato che l'apertura immediata del gasdotto Nord Stream 2 aiuterebbe ad alleviare la pressione sui prezzi. Il gasdotto è stato recentemente completato ma deve ancora essere sottoposto a rigorosi controlli di "pre-commissioning" che devono essere approvati dai regolatori tedeschi.
5. Ue verso revisione Patto di Stabilità
Secondo quanto dichiarato dalla presidente della Commissione europea von de Leyen, tra poche settimane ci sarà una revisione delle norme di bilancio dell'Unione europea (sospesa dal 2020 per la pandemia), con l'obiettivo di concordare una riforma entro il 2023.
"La Commissione rilancerà la discussione sulla revisione della governance economica nelle prossime settimane. L'obiettivo è creare un consenso ben prima del 2023", ha detto von der Leyen durante il discorso sullo stato dell'Unione al Parlamento di Bruxelles.