Investing.com-- Le preoccupazioni per una seconda presidenza di Donald Trump hanno pesato sui mercati asiatici, in particolare sulla Cina, per i nuovi venti contrari che potrebbero portare alla regione attraverso un aumento delle politiche protezionistiche.
Gli analisti dell'ANZ hanno affermato che, sebbene l'aumento delle tariffe doganali appaia probabile in caso di vittoria di Trump alle elezioni di novembre, esso non sarà così severo come egli aveva preannunciato.
Secondo l'ANZ, è probabile che Trump si attenga a posizioni politiche più estreme, dato che ha anche un programma per rilanciare la crescita economica e i mercati azionari degli Stati Uniti.
Secondo l'ANZ, i tagli alle tasse e l'allentamento delle normative potrebbero essere positivi per la crescita degli Stati Uniti, ma una politica fiscale più espansiva e i controlli sull'immigrazione potrebbero aumentare l'inflazione.
La Cina rischia più dazi con la presidenza Trump
Secondo l'ANZ, se da un lato la presidenza Trump potrebbe estendere le politiche protezionistiche statunitensi ad altre economie, dall'altro la Cina rimarrebbe esposta a una regolamentazione commerciale più rigida. Questo scenario è di cattivo auspicio per il Paese, già alle prese con un rallentamento della ripresa economica.
"L'attuale dipendenza della Cina dalla produzione e dalle esportazioni per alimentare la crescita del PIL suggerisce che qualsiasi tariffa, anche se sostanzialmente inferiore al 60% menzionato da Trump, sarà costosa", hanno scritto gli analisti dell'ANZ in una nota.
Trump potrebbe anche esercitare ulteriori pressioni commerciali sulla Cina revocando lo status di nazione più favorita, tagliando ulteriormente fuori il Paese dall'economia statunitense e facendo pressione sulla crescita interna.
L'indice cinese blue-chip CSI300 ha subito una perdita di oltre l'1% nell'ultima settimana. Finora Trump ha mantenuto un atteggiamento ampiamente falco nei confronti della Cina e ha chiesto politiche più severe contro Pechino per compensare il dominio commerciale del Paese.
Il dollaro probabilmente si stabilizzerà sotto Trump, ma non in modo schiacciante
ANZ prevede un rafforzamento del dollaro e un indebolimento delle valute asiatiche sotto la presidenza Trump, probabilmente sulla spinta di politiche più protezionistiche e di una migliore crescita economica.
Tra le valute asiatiche, Chinese yuan e Japanese yen sono quelle che più probabilmente subiranno l'impatto di politiche statunitensi più rigide.
Secondo l'ANZ, una nuova guerra commerciale con la Cina, unita a politiche statunitensi più rigide, potrebbe innescare un "deprezzamento generalizzato del 10% nella maggior parte delle valute asiatiche", con condizioni potenzialmente peggiori per lo yuan cinese.
Ma la forza del dollar dovrebbe essere limitata, soprattutto se si considera che Trump e il suo compagno di corsa, il senatore dell'Ohio J.D. Vance, hanno chiesto un dollaro più debole per sostenere le esportazioni statunitensi.
Ma se i timori per una presidenza Trump hanno intaccato i mercati asiatici nelle ultime settimane, non è ancora chiaro se tale scenario si realizzerà. Trump è destinato a scontrarsi con la presunta candidata democratica alle presidenziali del 2024 Kamala Harris.