Investing.com-- Gli analisti di Morgan Stanley (NYSE:MS) hanno dichiarato che l'Asia è più esposta a una recessione degli Stati Uniti rispetto ai casi passati, con un corrispondente rallentamento della Cina che rappresenterebbe un minore cuscinetto economico per la regione.
Il broker vede ancora un caso base di atterraggio morbido per l'economia statunitense. Ma l'eventualità di un rallentamento più marcato, o addirittura di una recessione, presenta venti contrari per le economie asiatiche.
La prospettiva di una recessione statunitense, in particolare, presenta "un significativo svantaggio" per la crescita asiatica, secondo MS, con un rallentamento generalizzato delle esportazioni. Uno scenario del genere dovrebbe anche avere un impatto sulla spesa in conto capitale nella regione.
Secondo MS, Giappone, Corea e Taiwan sarebbero i più esposti a un rallentamento degli Stati Uniti, mentre Cina e India hanno un'esposizione moderata. Australia e Indonesia sono le meno esposte direttamente al Paese.
Le economie asiatiche, esclusa la Cina, hanno una forte dipendenza dalle esportazioni statunitensi e un rallentamento del paese potrebbe avere un impatto su questa tendenza. Le esportazioni di prodotti tecnologici costituiscono una parte importante di questa dipendenza e potrebbero contribuire a mitigare un rallentamento della domanda in altri settori.
In Cina, la dipendenza delle esportazioni dagli Stati Uniti è diminuita negli ultimi anni, anche se rimane ancora relativamente alta, secondo MS.
Tagli ai tassi, allentamento fiscale per mitigare l'impatto
È probabile che la Federal Reserve riduca i tassi di interesse in caso di rallentamento degli Stati Uniti, e che eventuali tagli profondi dei tassi aumentino l'attrattiva dei mercati asiatici.
Ma è improbabile che qualsiasi misura di allentamento in Asia possa offrire un grande sostegno e compensare i venti contrari provenienti dagli Stati Uniti.
La Cina, in particolare, dovrebbe avere una presenza limitata nel compensare i venti contrari provenienti dagli Stati Uniti, dato che il Paese sta lottando con una tendenza deflazionistica prolungata e una crescita in calo.
"Anche se la Cina dovesse adottare uno stimolo significativo, sarà importante verificare se si tratterà di politiche incentrate sull'offerta o se invece si orienteranno verso l'aumento dei consumi", hanno scritto gli analisti di MS in una nota.