Di Geoffrey Smith
Investing.com - Il ritiro della truppe da parte di Mosca ha disteso le preoccupazioni sul possibile intervento russo in Ucraina, dando un sospiro di sollievo ai mercati azionari che ora possono tornare a concentrarsi sull'aumento dei tassi. Intanto Intel (NASDAQ:INTC) cerca di avvicinarsi a TMSC (NYSE:TSM) facendo spese in Israele, mentre l'Eurostat conferma il rallentamento dell'area euro mostrando gli effetti della crisi energetica sui conti dell'Unione Europea. Ecco le notizie principali di questo martedì:
1. Russia ritira truppe
E' la notizia che tutti aspettavano e che ha dato il via alla de-esclatation delle tensioni tra Russia e Stati Uniti, provocando un'immediata reazione positiva dei mercati azionari.
Secondo quanto annunciato dalla stessa Russia, una parte delle truppe ammassate al confine con l'Ucraina faranno ritorno alle proprie basi, un ritiro "pianificato" e che "non dipende dall'isteria occidentale", ha detto il ministro degli Esteri russo Lavrov. Parte delle truppe si starebbero riposizionando in basi localizzate nei territori caucasici del Daghestan e dell'Ossezia del Nord, secondo quanto riportato dall'agenzia Interfax.
Il motivo del ritiro, ha spiegato il ministro all'agenzia Tass, è anche dovuto al fatto che gli Stati Uniti hanno dato una risposta "positiva" ad "alcune delle iniziative russe sulla sicurezza che erano state respinte per lungo tempo". Intanto, la Duma - ramo basso del parlamento russo - ha approvato un appello per riconoscere le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, nel sud-est ucraino.
2. Prezzi alla produzione Usa
Con la guerra più lontana, l'attenzione può tornare alla questione più prosaica dell'inflazione. L'indice dei prezzi alla produzione per gennaio verrà reso noto alle 14:30 CET, con attese del +l 9,1% dal 9,7% del mese scorso. Su base mensile, l'indice dovrebbe accelerare al +0,5% dal +0,3% di dicembre secondo il consenso raccolto da Investing.com.
Inoltre, alle 14:30 CET è previsto l'indice di New York Empire State Manufacturing per febbraio - per il rilascio allo stesso tempo - dovrebbe riprendersi dal minimo di gennaio di Covid-19.
3. Borse
Azionario in netto rialzo dopo il sell-off di San Valentino, grazie alla notizia che Mosca aveva cominciato a ritirare parte delle proprie forze dalle zone vicine al confine con Kiev. Il Mib avanza al +1,8% spinto anche dal fermento M&A sul settore bancario, il DAX guadagna l',18%, mentre Euro Stoxx 50 registra il +1,7%.
Future positivi anche per la seduta di Wall Street, con Dow indicato a +420 punti, il Nasdaq a 300 punti e +70 punti per lo S&P 500. Altra giornata impegnativa lato trimestrali: si attendono Airbnb (NASDAQ:ABNB), Devon Energy (NYSE:DVN), e Wynn Resorts (NASDAQ:WYNN) per monitorare la ripresa dei settori viaggi.
4. Intel fa acquisti in Israele
Intel (NASDAQ:INTC) è in procinto di acquistare il produttore israeliano di microchip Tower Semiconductor (NASDAQ:TSEM) per 5,4 miliardi di dollari, circa 53 dollari per azione ben oltre i $33,13 dell'ultima chiusura sul Nasdaq.
Tower (TASE:TSEM) è una società israeliana specializzata nella produzione di chip analogici utilizzati in diversi settori strategici, e l'acquisizione approfondirà la presenza di Intel in un settore dominato da Taiwan Semiconductor Manufacturing (NYSE:TSM), il più grande produttore di chip al mondo, in un momento in cui la carenza globale di semiconduttori ha rallentato la produzione di molti beni alimentando la pressione inflazionistica, scrive Reuters.
Dopo la notizia il titolo della società israeliana è schizzato del 40%, mentre nell'after-hour di ieri sul Nasdaq lo strumento ha segnato il +48%.
5. Zona euro rallenta
La crescita dei prezzi e l'0effetto sui redditi hanno portato ad un rallentamento dell'attività economica della zona euro nel quarto trimestre. Secondo i dati Eurostat, il Pil è cresciuto dello 0,3% su base trimestrale con un incremento del 4,6% su base annua, entrambi in linea con le attese.
L'ufficio statistico ha evidenziato come il balzo dei prezzi dell'energia abbia avuto un impatto notevole anche sulla bilancia commerciale, producendo un disavanzo commerciale di 4,6 miliardi di euro a dicembre, rispetto al surplus di 28,3 miliardi di dicembre 2020, con un aumento delle esportazioni del 14,1% parallelo ad un incremento delle importazioni del 36,7%.
Inoltre, la crescita dei prezzi dell'energia ha ampliato il deficit dell'Unione europea per quel che concerne l'energia, a 276,7 miliardi di euro per il 2021, rispetto ai 157,2 miliardi del 2020, mentre il gap commerciale dell'Europa con il suo principale fornitore di energia, la Russia, si è più che quadruplicato raggiungendo 69,2 miliardi di euro dai 15,7 miliardi del 2020.
Anche nei confronti della Norvegia - altro grande partner commerciale - la bilancia commerciale Ue è peggiorata, passando ad un deficit di 18 miliardi dal surplus di 6,1 miliardi del 2020.