Di Geoffrey Smith
Investing.com - La più grande economia europea, la Germania, si sta preparando all'interruzione delle forniture di gas russe e ha attivato la prima fase di un piano di emergenza nazionale, due giorni prima della scadenza fissata dalla Russia per il pagamento delle forniture in rubli. I prezzi del gas, sono in rialzo dell'11% sul ICE Dutch TTF ad euro 120,74 euro per MWh.
Il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck, che lunedì ha presieduto una riunione dei ministri dell'Energia del G7 nel quale i grandi della terra si sono rifiutati all'unanimità di assecondare le richieste di Mosca, ha affermato che le misure attivate sono "un primo passo preliminare" definito come "Allarme precoce". Le due ulteriori fasi del piano nazionale, che includono il razionamento definitivo delle forniture all'industria, sono state denominate "Allarme" e "Emergenza".
Tuttavia, qualsiasi riduzione delle forniture di gas industriale avrebbe un impatto immediato sulla più grande economia europea. Michael Vassiliadis, membro del cda di BASF (DE:BASFN), ha dichiarato martedì che anche una riduzione delle forniture del 50% costringerebbe il colosso tedesco ad interrompere la produzione a Ludwigshafen, il più grande complesso chimico d'Europa.
Il paese è particolarmente mal posizionato per far fronte a qualsiasi interruzione dell'approvvigionamento in questo momento, visto che gli impianti di stoccaggio sono al minimi stagionali come affermato dallo stesso Habeck il quale, in una conferenza stampa ad hoc, ha evidenziato che le sue strutture di stoccaggio sono piene solo per il 25%.
Funzionari russi hanno avvertito questa settimana di un'immediata riduzione delle forniture se l'Europa si rifiutasse di pagare in rubli, mettendo in luce la lama a doppio taglio delle sanzioni economiche imposte da UE, Regno Unito e Stati Uniti all'inizio del conflitto.
La dipendenza dell'Europa - e della Germania in particolare - dall'energia russa è stata un fattore importante che ha inibito la risposta dell'Europa non solo alla crisi attuale, ma anche alla prima invasione russa dell'Ucraina nel 2014 e alla sua invasione della Georgia nel 2008. In un'intervista televisiva nel fine settimana, Scholz ha nuovamente sostenuto con forza che l'economia tedesca non può far fronte ad un improvviso arresto delle forniture di energia dalla Russia, in quanto oltre la metà del gas che la Germania ha consumato nel 2021 è arrivato dal territorio russo.