Dopo che alcune delle sue stazioni sciistiche si sono trasformate in focolai durante la prima ondata della pandemia, l'Austria ricominciava ad accogliere sciatori - rigorosamente mascherati - sulle proprie piste.
Ma una nuova ondata di contagi e il conseguente lockdown hanno raffreddato gli animi, svuotando funivie e hotel. L'elvetico Christian Gut dovrà rivedere i propri piani: "Vengo dalla Svizzera e ci alleniamo in autunno qui a Pitztal", dice. "Siamo un gruppo di sciatori e durante l'inverno partecipiamo a diverse gare del campionato Master".
E mentre in Italia ancora restano dubbi sull'apertura degli impianti e su come eventualmente poter garantire la sicurezza degli sciatori, in Tirolo per gli esperti la stagione è ad alto rischio. E se la stagione turistica invernale dovesse restare bloccata al cancelletto di partenza, l'intero PIL austriaco potrebbe ridursi dell'1,5%.
"Speriamo davvero di riuscire a tenere sotto controllo il più possibile la curva dei contagi e di poter offrire lo sci come lo conoscevamo prima", dichiara Anna Griesser, portavoce della società che gestisce le seggiovie di Pitztal. "Naturalmente penso che indossare una mascherina, mantenere le distanze e disinfettarsi le mani sarà importante. Il coronavirus c'è e ci sarà sempre un virus da combattere, finché non ci si potrà convivere".
E non bisogna poi dimenticare l'eventuale quarantena. Molti turisti rimandano infatti i propri piani se all'arrivo o al ritorno dal viaggio sono obbligati a passare giorni in isolamento.