Investing.com -- Venerdì scorso S&P global (NYSE:SPGI) ha confermato il rating sull'Italia, che rimane fermo a BBB, due gradini sopra il temuto livello non investment grade ovvero “spazzatura”, e ha mantenuto anche stabili le valutazioni sulle prospettive del Paese.
“Le prospettive stabili bilanciano la nostra visione di un consolidamento di bilancio più lento di quanto precedentemente previsto, anche a causa dell’aumento dei pagamenti di interessi sull’ampio debito pubblico; inoltre, tengono conto del significativo stimolo economico che i fondi Ue dovrebbero fornire”, si legge nella nota di S&P. Nonostante le previsioni di crescita del nostro Paese rallentino, l’agenzia dunque non ha cambiato il voto sulla capacità dell’Italia di gestire il proprio debito nei confronti del mercato.
E sulla scia di questa notizia lunedì mattina lo spread Btp/Bund Btp Italia 10 anni - Bond Germania 10 anni è subito sceso sotto quota 200 a 197,2 punti, dopo che nelle settimane passate era arrivato anche a 207 punti.
Tuttavia, si tratta solo del primo esame per il rating del nostro Paese. Il 27 ottobre sarà la volta di Dbrs, che a fine aprile ha confermato il rating BBB High con outlook stabile, sottolineando i “rischi bilanciati” del nostro debito e “l'impegno del governo per una politica di bilancio prudente” che fa ben sperare.
Il 10 novembre, poi, il debito italiano sarà sotto i riflettori di Fitch che il 12 maggio scorso ha confermato all'Italia il rating a BBB con trend stabile. La crescita italiana ha “superato le nostre attese nel primo trimestre del 2023”, avevano precisato in quell’occasione gli analisti. Infine, neanche a farlo apposta, la sfida più difficile si terrà venerdì 17 novembre, quando parlerà Moody's, l'agenzia più severa con l’Italia che già ci colloca sull'ultimo gradino prima del livello “spazzatura”.
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