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La Corte Suprema tedesca mette fine all’età d’oro degli agenti immobiliari

Pubblicato 20.08.2019, 14:00
© Reuters.
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Di Geoffrey Smith

Investing.com - La Corte Costituzionale tedesca ha appena ucciso la gallina dalle uova d’oro?

Gli investitori di una manciata di agenzie immobiliari lo pensano sicuramente questo martedì, in seguito alla sentenza che conferma la norma del governo federale che limita gli aumenti degli affitti. La sentenza minaccia un business model che ha avuto uno straordinario successo nell’ultimo decennio, con compagnie come la componente del Dax Vonovia (DE:VNAn) e la compagnia a media capitalizzazione Deutsche Wohnen (DE:DWNG) che hanno usato i costi di prestito incredibilmente bassi per imborghesire città come Berlino, ristrutturando vecchi edifici per poi alzare gli affitti a livelli che, sebbene in linea con le altre capitali europee, sono andati ben oltre le capacità di pagamento degli affittuari.

Vonovia crolla dell’1,8% sulla notizia al minimo di sette settimane, mentre Deutsche Wohnen segna un tonfo dell’1,7%. Deutsche Wohnen, la cui attività si concentra a Berlino dove il problema degli affitti è più sentito, ha perso quasi un terzo del suo valore dalla primavera, quando il Senato della città, guidato dai due maggiori partiti di sinistra e dai Verdi, ha proposto piani per inasprire i controlli sugli affitti.

LEG Immobilien e Tag Immobilien, a media capitalizzazione, crollano rispettivamente del 2,4% e dell’1,6%.

La sentenza della Corte Costituzionale si riferisce ad un’iniziativa diversa del governo federale, ma le sue parole creano un precedente nello stabilire una gerarchia di principi e ponendo l’ingegneria sociale al di sopra del diritto dei proprietari immobiliari di chiedere un prezzo dettato dal mercato per le loro proprietà. E questo potrebbe complicare le cose per Deutsche Wohnen e Vonovia per sfidare altri piani drastici attuati dal Senato della città di Berlino.

“Rientra nel pubblico interesse opporsi all’espulsione di gruppi della popolazione economicamente meno forti dai quartieri popolari”, si legge nella sentenza, nel punto in cui viene spiegata la violazione dei diritti sulle proprietà immobiliari, un principio che la costituzione tedesca tende a difendere strenuamente.

Il “freno sugli affitti” del governo federale limita gli aumenti degli affitti al 10% al di sopra del prezzo di riferimento locale derivato dai livelli di affitto prevalenti, ma consente alcune eccezioni nel caso di nuovi edifici o ristrutturazioni. Una commissione del governo federale nel fine settimana ha deciso di estendere la restrizione fino al 2025.

Intanto, negli scambi della mattinata europea di questo martedì, i mercati sono misti con i volumi degli scambi limitati, tra le deboli prospettive economiche e l’incertezza politica che impediscono loro di seguire gli esempi di Wall Street e delle borse asiatiche. L’indice di riferimento Euro Stoxx 600 scende di meno dello 0,1% a 373,56. Il tedesco Dax scende di una percentuale simile, mentre il FTSE 100 sale dello 0,3%.

L’italiano FTSE MIB resta indietro invece, con un calo dello 0,6% nelle aspettative che il Primo Ministro Giuseppe Conte annunci le sue dimissioni nel corso della giornata, innescando lo scioglimento dell’attuale coalizione e delle possibili elezioni entro i prossimi mesi.

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