Di Alessandro Albano
Investing.com - Rendimenti bond alle stelle e azionario in forte ribasso. Questi gli effetti sui mercati della decisione della Bce di alzare i tassi di 50 punti base e delle indicazioni sugli aumenti futuri segnalati dalla presidente Lagarde.
Duro il commento che arriva dagli addetti ai lavori. Per Sylvain Broyer, Chief Economist EMEA, S&P Global Ratings, "i mercati finanziari e la BCE vivono ancora in due mondi diversi, anche dopo la decisione di ieri della BCE di rallentare i rialzi dei tassi e di ritirare gradualmente la liquidità dai mercati obbligazionari a partire dal prossimo anno".
"Come si concilia una curva dei rendimenti piatta o addirittura invertita con un mondo caratterizzato da un'inflazione stagnante, da una recessione modesta seguita da una ripresa costante nel 2024-2025, come indicato nelle nuove stime della BCE?" si chiede l'economista.
Uno dei due scenari è destinato ad essere inesatto, afferma Broyer, e se la BCE ha ragione, è possibile che i rendimenti a lungo termine "aumentino ulteriormente e che la curva dei rendimenti in Europa si accentui".
Se i mercati hanno ragione invece, è meglio che la BCE "sia molto cauta nelle sue prossime decisioni sui tassi e sul prelievo di liquidità, per non far ricadere l'economia europea in una recessione più lunga e più profonda di quanto le sue previsioni suggeriscano".
Il segnale inviato dai mercati con una curva dei rendimenti da piatta a invertita dovrebbe costituire un campanello d'allarme per il Consiglio Direttivo", avverte il capo economista dell'agenzia di rating.
Broyer evidenzia anche l'indagine della BCE sull'accesso ai finanziamenti per le imprese europee che "non è stata positiva", ma suggerisce che le aziende "stanno già iniziando a faticare ad accedere ai finanziamenti esterni, soprattutto le grandi imprese del settore edile e industriale".