Secondo Volker Schmidt, Senior Portfolio Manager di Ethenea, senza acquisti della Bce è probabile che gli emittenti cerchino altri acquirenti e modi per attirare gli investitori, ma l’appeal per gli investitori privati resta comunque scarso
Alta inflazione e tassi in aumento disincentivano l’investimento sia in titoli sovrani che corporate bond, ma la fine del programma di acquisti della Bce potrebbe aprire delle opportunità. L’offerta di obbligazioni infatti non diminuirà, ma saranno necessari nuovi acquirenti, e per attrarli gli emittenti potrebbero offrire una remunerazione più elevata. Volker Schmidt, Senior Portfolio Manager di Ethenea, ricorda che per molti anni gli investitori istituzionali hanno dominato il mercato delle obbligazioni, anche perché nessun piccolo investitore può fare qualcosa con i rendimenti negativi.
GLI ISTITUZIONALI SPESSO ‘DEVONO’ COMPRARE
Gli investitori professionali hanno continuato a comprare obbligazioni in euro per diverse ragioni: mancanza di alternative e vincoli statutari, come le assicurazioni, i fondi pensione, i fondi obbligazionari puri o multi-asset, diversificazione, copertura o come fonte di performance di prezzo. Nel 2019 le obbligazioni hanno registrato guadagni anche senza una domanda aggiuntiva forte da parte della Bce, mentre nel 2020 la spinta è arrivata in gran parte dagli acquisti del Pepp, ma nel 2021 i portafogli con ampia esposizione ai bond hanno registrato una perdita poco sotto il 3% e nei primi mesi del 2022 di circa l’8%”...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge