Di Geoffrey Smith
Investing.com - La Banca Centrale russa ha reso noto che taglierà la tassa imposta sugli acquisti retail di valute estere tramite broker dal 30% al 12%, perfezionando le drastiche restrizioni imposte nella scorsa settimana a difesa del rublo.
In una dichiarazione, la banca ha spiegato che la tassa del 12% si applicherà anche alle società che operano transazioni tramite agenzie di intermediazione.
La banca centrale ha imposto la nuova regolamentazione ieri, per ridurre l’ondata di domanda di valuta estera mentre il rublo crolla contro euro e dollaro, in risposta alle sanzioni occidentali. Il rublo è sceso a numerosi minimi storici consecutivi questa settimana ed ha ormai perso quasi metà del suo valore contro il dollaro quest’anno. Negli scambi di metà mattina a Mosca questo venerdì, il dollaro schizza di un altro 3,1% a 109,41, sebbene sia ancora al di sotto del massimo di 24 anni di ieri di 118,28.
Alla banca centrale sono stati congelati la maggior parte dei suoi 643 miliardi di dollari di riserve estere dalle sanzioni imposte da USA, UE, Regno Unito e Giappone. Di conseguenza, ha poca capacità di difendere il rublo dalle corse ai prelievi che si sono viste in Russia per tutta la settimana, con lunghe file alle filiali ed agli sportelli bancomat di tutto il paese.
Le agenzie di intermediazione FX, che si trovano comunemente nelle strade principali in Russia, inizialmente avevano offerto ai cittadini un modo di aggirare la tassa del 30% che le banche avevano immediatamente imposto per limitare la fuoriuscita di flussi monetari. Questa scappatoia ora non c’è più.
Intanto, la banca centrale ha mantenuto chiusa la borsa di Mosca per il quinto giorno consecutivo questo venerdì. Questo ha spinto Yandex (NASDAQ:YNDX), la più grande società di servizi internet russa, quotata sul Nasdaq, ad avvertire che potrebbe andare in default.