Lo spread tra il Btp decennale il bund tedesco si è portato da 133 punti di metà settembre agli attuali 162 punti per incertezze politiche e ragioni tecniche. Ma per Toschi (JPM AM) le ragioni vanno cercate anche fuori dall’Italia
Lo spread è tornato sotto i riflettori dei media. Il differenziale di rendimento tra il Btp a 10 anni e il Bund tedesco decennale è risalito e si è portato da 133 punti di metà settembre agli attuali 162 punti. Alcuni temi specifici interni, legati per esempio alle preoccupazioni per la legge di bilancio, sono una delle ovvie spiegazioni. Ma, come spiega in questo articolo Maria Paola Toschi, Executive Director Market Strategist di J.P.Morgan Asset Management, in questo caso sullo spread possono aver pesato anche altri fattori europei e aspetti tecnici.
LE MOSSE DELLA FED E LA FIRMA FASE 1 DELL’ACCORDO USA – CINA
Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad una generalizzata fase di rialzo dei tassi determinata da due fattori globali: 1) la Federal Reserve ha comunicato al mercato nell’ultimo meeting l’intenzione di prendersi una pausa nel processo di taglio dei tassi per verificare l’effetto sull’economia dei tre tagli già annunciati; 2) la prospettiva di una imminente firma di accordo di Fase 1 nella guerra commerciale tra USA e Cina ha riportato un po’ di ottimismo sui mercati e allentato le preoccupazioni che il ciclo economico possa ancora peggiorare. A seguito di questi cambiamenti nello scenario globale, il decennale americano è passato da 1,53% di inizio agosto a 1,84% attuale, mentre il bund di pari scadenza è salito da -0,70% a -0,34% nello stesso arco temporale...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge