Di Alessandro Albano
Investing.com - Nuovo rallentamento dell'inflazione degli Stati Uniti a novembre, con l'indice dei prezzi al consumo aumentato al +7,1% rispetto al 7,7% del mese precedente, una lettura che non si vedeva dal dicembre dello scorso anno e che battuto il consenso del mercato che si aspettava un aumento del 7,4%.
L'indice core, che esclude alimentari ed energia, è aumentato ad un tasso annuale del 6,0% dal 6,3% di ottobre (consenso +6,1%), con prezzi energetici rallentati al 13,1% e alimentari al +10,6%.
Guardando la congiuntura, l'IPC mensile ha registrato un incremento dello 0,1% dallo 0,4% di ottobre e rispetto al +0,3% del consenso, con indice core m/m che si è attestato al +0,2% dallo 0,3% di ottobre e atteso dal mercato.
Letture, queste, che arrivano ad un giorno dalla decisione della politica monetaria della Federal Reserve e che fanno sperare gli investitori per un rallentamento più deciso dell'aumento dei tassi d'interesse, anche se il terminal rate è atteso comunque al 5/5,25%.
I derivati, secondo il Fed rate di Investing.com, prezzano oltre il 70% la possibilità di un aumento di 50 punti base nel meeting Fed, con gli indici azionari in forte rialzo dopo la notizia: Nasdaq è in rialzo del 3,3%, lo S&P 500 scambia al +2,4%, mentre il Dow Jones è in positivo del 1,5%.
In forte ribasso il VIX, con Treasury sotto il 3,5% ed EUR/USD a 1,065.