Investing.com – Il dollaro è salito contro il franco svizzero negli scambi dello scorso venerdì ridotti dalle festività, con i negoziati tra i decisori statunitensi che sono in corso per risolvere la crisi del precipizio fiscale che continua ad influenzare il sentimento dei mercati.
Il cambio USD/CHF ha toccato 0,9182 venerdì, il massimo dal 18 dicembre; successivamente il cambio si è attestato a 0,9136, in calo dello 0,41% sulla settimana.
Supporto a 0,9094, minimo di giovedì e resistenza a 0,9182, massimo di venerdì.
I volumi sono ridotti poiché molti investitori hanno chiuso le posizioni in profitto prima della fine dell'anno, riducendo la liquidità dei mercati e aumentando la volatilità.
Intanto gli investitori continuano a monitorare gli sviluppi sul precipizio fiscale statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa pari a circa 600 miliardi, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio, a meno che Democratici e
Repubblicani riescano a trovare un accordo sulla riduzione del deficit.
Il Presidente Barack Obama ha incontrato i leader del congresso alla Casa Bianca venerdì pomeriggio, ma entrambi gli schieramenti non sono giunti a un accordo in vista dell'imminente scadenza di fine anno.
L'incontro ha incluso il portavoce della camera John Boehner ed il leader della partito di minoranza del Senato Mitch McConnell, entrambi repubblicani, nonché i leader della maggioranza del Senato Harry Reid ed il leader della minoranza del Senato Nancy Pelosi, entrambi democratici.
La camera si incontrerà quest’oggi a Washington. Il Senato incontrerà anche su quest'oggi per cercare di trovare un accordo dell'ultimo minuto.
Senza un accordo, gli Stati Uniti potrebbero ricadere in recessione e trascinare con sé gran parte dell’economia mondiale.
Per quanto riguarda il rilascio dei dati, l'associazione statunitense degli immobiliaristi ha dichiarato venerdì che le vendite di case in corso negli Stati Uniti sono aumentate dell'1,7% novembre, superando aspettative di un aumento dell'1%.
Un secondo report ha mostrato che l'indice dei direttori acquisti di Chicago è salito a 51,6 dicembre da una lettura di 50,4 del mese precedente, e superando aspettative di un aumento a 51.
Nella zona euro, l’Italia ha visto salire il rendimento dei titoli a 5 e 10 anni, nell’incertezza in attesa delle elezioni di febbraio.
Roma ha collocato 3 miliardi di euro in titoli ad un rendimento medio del 4,48% contro il 4,45% dello scorso mese. Il paese ha collocato inoltre 2,87 miliardi di euro in titoli ad un rendimento medio del 3,26% contro il 3,23% dello scorso mese.
A rendere gli investitori ancora più cauti i dati che hanno mostrato che l’economia francese è salita di uno 0,1% nel terzo trimestre, contro una stima iniziale di crescita dello 0,2%. La seconda economia della zona euro è scesa dello 0,1% nel secondo trimestre, invariata rispetto alla stima precedente.
La prossima settimana i volumi si prevedono ridotti, con molte piazze mondiali chiude per le festività del Capodanno.
Intanto gli Stati Uniti pubblicheranno gli attesi dati sull'occupazione e questo venerdì, i quali investitori cercheranno di valutare la forza della ripresa economica statunitense.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati. La guida salta lunedì in quanto non ci sono eventi rilevanti nella giornata.
Martedì 1 gennaio
In Svizzera e negli USA i mercati saranno chiusi per il Capodanno.
Mercoledì 2 gennaio
In Svizzera i mercati resteranno chiusi.
Negli Stati Uniti l’ISM rilascerà un report sull’attività manifatturiera negli USA, un indicatore importante dello stato di salute dell’economica.
Giovedì 3 gennaio
La Svizzera pubblicherà i dati sul barometro economico KOF, progettato per prevedere la futura direzione dell’economia, nonché un report sull’attività manifatturiera.
Gli Stati Uniti produrranno il report ADP sull’occupazione non agricola, nonché i dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione. La Federal Reserve pubblicherà i dati sull’ultimo vertice di politica monetaria.
Venerdì 4 gennaio
Gli Stati Uniti concluderanno la settimana con i dati ufficiali sull’occupazione non agricola, il parametro di creazione di lavoro più importante, nonché il tasso di disoccupazione.
Il paese rilascerà inoltre i dati ufficiali sugli ordinativi industriali, le scorte di greggio e di gas naturale. Inoltre l’ISM produrrà un report sull’attività del settore dei servizi.
Il cambio USD/CHF ha toccato 0,9182 venerdì, il massimo dal 18 dicembre; successivamente il cambio si è attestato a 0,9136, in calo dello 0,41% sulla settimana.
Supporto a 0,9094, minimo di giovedì e resistenza a 0,9182, massimo di venerdì.
I volumi sono ridotti poiché molti investitori hanno chiuso le posizioni in profitto prima della fine dell'anno, riducendo la liquidità dei mercati e aumentando la volatilità.
Intanto gli investitori continuano a monitorare gli sviluppi sul precipizio fiscale statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa pari a circa 600 miliardi, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio, a meno che Democratici e
Repubblicani riescano a trovare un accordo sulla riduzione del deficit.
Il Presidente Barack Obama ha incontrato i leader del congresso alla Casa Bianca venerdì pomeriggio, ma entrambi gli schieramenti non sono giunti a un accordo in vista dell'imminente scadenza di fine anno.
L'incontro ha incluso il portavoce della camera John Boehner ed il leader della partito di minoranza del Senato Mitch McConnell, entrambi repubblicani, nonché i leader della maggioranza del Senato Harry Reid ed il leader della minoranza del Senato Nancy Pelosi, entrambi democratici.
La camera si incontrerà quest’oggi a Washington. Il Senato incontrerà anche su quest'oggi per cercare di trovare un accordo dell'ultimo minuto.
Senza un accordo, gli Stati Uniti potrebbero ricadere in recessione e trascinare con sé gran parte dell’economia mondiale.
Per quanto riguarda il rilascio dei dati, l'associazione statunitense degli immobiliaristi ha dichiarato venerdì che le vendite di case in corso negli Stati Uniti sono aumentate dell'1,7% novembre, superando aspettative di un aumento dell'1%.
Un secondo report ha mostrato che l'indice dei direttori acquisti di Chicago è salito a 51,6 dicembre da una lettura di 50,4 del mese precedente, e superando aspettative di un aumento a 51.
Nella zona euro, l’Italia ha visto salire il rendimento dei titoli a 5 e 10 anni, nell’incertezza in attesa delle elezioni di febbraio.
Roma ha collocato 3 miliardi di euro in titoli ad un rendimento medio del 4,48% contro il 4,45% dello scorso mese. Il paese ha collocato inoltre 2,87 miliardi di euro in titoli ad un rendimento medio del 3,26% contro il 3,23% dello scorso mese.
A rendere gli investitori ancora più cauti i dati che hanno mostrato che l’economia francese è salita di uno 0,1% nel terzo trimestre, contro una stima iniziale di crescita dello 0,2%. La seconda economia della zona euro è scesa dello 0,1% nel secondo trimestre, invariata rispetto alla stima precedente.
La prossima settimana i volumi si prevedono ridotti, con molte piazze mondiali chiude per le festività del Capodanno.
Intanto gli Stati Uniti pubblicheranno gli attesi dati sull'occupazione e questo venerdì, i quali investitori cercheranno di valutare la forza della ripresa economica statunitense.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati. La guida salta lunedì in quanto non ci sono eventi rilevanti nella giornata.
Martedì 1 gennaio
In Svizzera e negli USA i mercati saranno chiusi per il Capodanno.
Mercoledì 2 gennaio
In Svizzera i mercati resteranno chiusi.
Negli Stati Uniti l’ISM rilascerà un report sull’attività manifatturiera negli USA, un indicatore importante dello stato di salute dell’economica.
Giovedì 3 gennaio
La Svizzera pubblicherà i dati sul barometro economico KOF, progettato per prevedere la futura direzione dell’economia, nonché un report sull’attività manifatturiera.
Gli Stati Uniti produrranno il report ADP sull’occupazione non agricola, nonché i dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione. La Federal Reserve pubblicherà i dati sull’ultimo vertice di politica monetaria.
Venerdì 4 gennaio
Gli Stati Uniti concluderanno la settimana con i dati ufficiali sull’occupazione non agricola, il parametro di creazione di lavoro più importante, nonché il tasso di disoccupazione.
Il paese rilascerà inoltre i dati ufficiali sugli ordinativi industriali, le scorte di greggio e di gas naturale. Inoltre l’ISM produrrà un report sull’attività del settore dei servizi.