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Oro al massimo da novembre tra i rischi geopolitici

Pubblicato 06.02.2017, 14:42
© Reuters.  L’oro schizza al massimo da novembre
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Investing.com - Il prezzo dell’oro continua a salire negli scambi della mattinata statunitense di questo lunedì, toccando il massimo da novembre, con gli investitori che preferiscono gli investimenti rifugio tra i crescenti timori per i rischi politici in tutto il mondo.

L’oro con consegna ad aprile sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange balza al massimo della seduta di 1.132,20 dollari l’oncia troy, il massimo dall’11 novembre.

Il prezzo si è poi attestato a 1.230,95 dollari alle 8:40 ET (13:40 GMT), su di 10,00 dollari, o dello 0,8%.

Il metallo prezioso è schizzato del 2,4% la scorsa settimana, l’aumento settimanale maggiore degli ultimi sette mesi.

I traders continuano a scegliere l’oro tenendo d’occhio i rischi politici legati alle decisioni del governo Trump su immigrazione e altre politiche.

Intanto, nella zona euro, gli operatori dei mercati seguono da vicino gli sviluppi nei paesi in cui i movimenti anti-establishment stanno prendendo sempre più piede in vista delle elezioni.

La candidata di estrema destra alle presidenziali francesi Marine Le Pen nel weekend ha annunciato un piano per far uscire il paese dall’euro, facendo aumentare i rischi per il mercato unico più grande del mondo.

Gli investitori di solito scelgono l’oro come investimento rifugio contro l’incertezza economica e politica.

Intanto, i mercati valutano l’impatto dell’ultimo report sull’occupazione USA sulla tempistica dell’aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve di quest’anno.

L’economia ha aggiunto 227.000 nuovi posti di lavoro a gennaio, il maggiore aumento mensile da settembre. Tuttavia il tasso di disoccupazione è salito al 4,8%, per via dell’aumento della forza lavoro e la media dei compensi orari è scesa.

Il dato deludente sugli stipendi pesa sulle aspettative di un aumento dei tassi di interesse a breve termine.

I future Fed funds mostrano una probabilità pari a meno del 10% di un aumento dei tassi a marzo, secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com. La possibilità di un aumento a giugno è pari invece ad oltre il 60%.

L’oro risente dell’andamento dei tassi USA, il cui aumento farebbe aumentare il costo degli investimenti senza rendimento come i lingotti. Un aumento graduale dei tassi avrebbe ripercussioni minori sul prezzo del metallo prezioso rispetto ad una serie di aumenti veloci.

Sempre sul Comex, i future dell’argento con consegna a marzo salgono di 11,9 centesimi, o dello 0,7%, a 17,59 dollari l’oncia troy.

Intanto il platino è in salita dello 0,9% a 1.016,15 dollari ed il palladio balza del 2,9% a 770,72 dollari l’oncia.

I future del rame vanno su di 1,6 centesimi, o dello 0,6%, a 2,632 dollari la libbra.

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