12 settembre (Reuters) - Le borse dell'area Asia-Pacifico sono piuttosto volatili in una seduta in cui si raccolgono reazioni contrastanti alla progressiva rivalutazione del dollaro, sostenuto dalle attese di una risalita dei tassi di interesse Usa. Se da un lato ne beneficiano i titoli legati all'export, dall'altro gli investitori temono che si inneschi una fuga di capitali dai mercati emergenti, proprio mentre calano i prezzi di petrolio, oro e rame.
Intorno alle 8,30 italiane l'indice Msci dell'area Asia-Pacifico (MIAPJ0000PUS), che non comprende Tokyo, scende dello 0,23%.
HONG KONG è in flessione. Gli investitori prendono profitto tra i timori che l'economia cinese rimanga sottotono e i tassi Usa aumentino prima delle attese. Prada <1913.HK> prende lo 0,84%.
In controtendenza SHANGHAI, dove ad allentare le tensioni hanno contribuito i dati sui prestiti ad agosto, in linea con le previsioni. A guidare i guadagni sono China Shipbuilding Industry (SS:601989) e China CSSC Holdings (SS:600150), in rialzo rispettivamente del 4,7% e del 9,06%.
SEUL ha rimbalzato per concludere con un modesto guadagno dopo che ieri dominavano le vendite per la simultanea scadenza di futures e opzioni su azioni e indici. La Banca centrale coreana ha mantenuto inviariati i tassi d'interesse, in linea con le attese.
SYDNEY ha chiuso in flessione in una seduta dove le vendite sono state innescate dall'aumento dei rendimenti dei bond. In evidenza Commonwealth Bank of Australia (AX:CBA) che ha chiuso a -0,51% e Westpac Banking Corp (AX:WBC) a -1,07%.