Ecco le cinque notizie principali da seguire sui mercati finanziari questo venerdì 20 maggio:
1. Incontro del G7 a sostegno della crescita globale
I ministri delle finanze ed i governatori delle banche centrali dei paesi del G7 si incontreranno quest’oggi a Sendai, in Giappone, per discutere su come sostenere la crescita globale; tuttavia, non si prevede il raggiungimento di misure di stimolo coordinate.
Il rischio per il referendum del 23 giugno nel Regno Unito sulla permanenza all'interno dell'Unione Europea sarà uno dei punti principali dell'agenda. I leaders temono l'impatto sui mercati finanziari di una eventuale decisione da parte del Regno Unito di lasciare l'Unione, la cosiddetta Brexit.
2. L’oro segna la maggiore serie di ribassi degli ultimi sette mesi.
Il metallo prezioso si avvia a chiudere la terza settimana consecutiva in calo, segnando la sequenza negativa più lunga dallo scorso novembre, poiché la Federal Reserve ha segnalato che è previsto un aumento dei tassi per giugno. L'oro è legato all'andamento dei tassi statunitensi, poiché un aumento dei tassi potrebbe pesare sugli investimenti meno redditizi come i lingotti.
Il dollaro in salita, vicino al massimo di sette settimane, pesa sul sentimento degli investitori delle materie prime, che diventano più costose per i titolari di altre valute.
3. Il petrolio si avvia chiudere la settimana con un aumento del 5%.
Il petrolio è stabile questo venerdì, ma si avvia chiudere la settimana in salita del 5% per diversi fattori che fanno salire le speranze di un calo delle scorte: le interruzioni delle forniture dalla Nigeria, la produzione USA ai minimi dal settembre del 2014registrata, gli incendi che continuano ad interessare la regione delle sabbie petrolifere canadesi e la crisi in Venezuela.
Gli operatori dei mercati attendono da Baker Hughes i dati sul numero di impianti di estrazione statunitensi . Lo scorso venerdì i dati hanno mostrato che il numero degli impianti statunitensi sono scesi per l'ottava settimana consecutiva negli USA.
I futures del greggio USA hanno segnato un aumento dello 0,04% a 48,69 dollari al barile, alle 9:56AM GMT, o 5:56AM ET, mentre i futures Brent hanno segnato un calo dello 0,08% a 48,77 dollari al barile.
4. Titoli mondiali rimbalzano dopo i verbali della Fed
I titoli mondiali hanno segnato un rimbalzo questo venerdì dopo il rilascio dei verbali dell'ultimo vertice della Fed e dopo le dichiarazioni rese dal Presidente della Fed di New York Fed William Dudley e dal Presidente della Fed di Richmond Jeffrey Lacker; entrambi si sono dimostrati molto propensi all'aumento dei tassi a giugno.
I titoli cinesi hanno segnato un aumento nonostante le cinque settimane consecutive in calo, mentre in Giappone si registra un calo uno yen più debole.
Anche i mercati azionari europei hanno risentito della dichiarazione della Fed. Alle 9:57 GMT, o alle 5:57ET, l’indice di riferimento europeo Euro Stoxx 50 sale dell’1,10%, l’indice DAX va su dello 0,98%, l’indice CAC 40 è in salita dell’1,22% e l’indice londinese FTSE 100 segna +0,46%.
Anche i futures dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura al rialzo dopo la prima chiusura in rosso del 2016 dell’indice S&P. I futures Dow Jones Industrial Average salgono dello 0,30%, i futures S&P 500 sono in salita dello 0,27%, mentre i futures Nasdaq 100 segnano +0,36%.
5. La BCE teme ulteriori tagli dei tassi
Sebbene l'attenzione sia stata tutta concentrata sulla politica monetaria della Fed questa settimana, la Banca Centrale Europea ha mostrato una certa riluttanza sulle misure estremamente accomodanti.
Un membro della BCE Jozef Makuch ha dichiarato che ulteriori tagli dei tassi potrebbero “portare una minaccia totalmente controproduttiva alla stabilità finanziaria”.
Altri membri hanno sottolineato la necessità di un approccio di “attesa e osservazione”. Ando Hanson quest'oggi ha ribadito che è necessario un approccio paziente poiché ci vorrà ancora del tempo prima che le misure tocchino l'economia reale.
Il membro della BCE Benoit Coeure ha smentito la possibilità di eventuali interventi da parte della BCE sul tasso di deposito, attualmente al -0,4%, che lo porterebbero ulteriormente in territorio negativo.