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Brics: una moneta unica contro il dollaro, Brasile e Cina ci provano

Pubblicato 22.08.2023, 11:56
© Reuters.
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Una moneta unica per favorire maggiori scambi tra Brasile, Russia, Cina, India e Sudafrica senza dipendere da una “valuta terza”, ovvero il dollaro. È questo l’obiettivo che il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha posto al centro del vertice Brics. L’incontro, al via il 22 agosto a Johannesburg, capitale commerciale del Sudafrica, potrebbe rappresentare un punto di svolta non solo per l’alleanza dei Paesi emergenti ma anche per l’economia mondiale.

Se prese singolarmente le monete dei Brics non hanno mai rappresentato un problema per il dollaro (al 22 agosto un dollaro vale 4,89 REAL/USD, 7,29 USD/CNH, 18,81 USD/ZAR, 82,98 USD/INR e 94,12 USD/RUB), messe insieme queste valute darebbero impulso a un’unione commerciale che vanta già un quarto della ricchezza del mondo e conta il 42% della sua popolazione. O almeno così la pensa il co-fondatore di Rich Dad Company, Robert Kiyosaki, che alla fine di luglio, aveva già lanciato l’allarme sui pericoli vissuti dal dollaro. Secondo l’esperto se davvero i Brics dovessero lanciare una moneta comune denominata “bric” e legata all'Future Oro, per cui “1 bric = 1 oncia d'oro = 3.000 dollari”, a quel punto aveva commentato Kiyosaki, potremmo dire “Bye bye” agli Stati Uniti.

Non solo. Ulteriore obiettivo dichiarato, in primis dalla Cina, è quello di espandere l’alleanza ad altri Paesi del Sud del mondo come Argentina e Iran. Per quanto riguarda gli stati arabi, sarebbero già cinque quelli pronti ad aderire all’alleanza: Arabia Saudita, Emirati, Bahrein, Algeria, Egitto.

La buona notizia per Washington e alleati è che prima di creare un gruppo realmente alternativo al G7, le teste da mettere d’accordo sono molte e, al momento, incapaci di esprimere una via comune, presi da diversi problemi interni.

Sudafrica e India sono contrari a contrastare apertamente gli Stati Uniti, il Marocco, il cui ingresso tra i Brics era sul banco da tempo, ultimamente si è tirato fuori proprio per contrasti con Pretoria. Inoltre, la Cina vive un periodo economicamente difficile dopo la crisi del mercato immobiliare. Per non parlare del leader russo Putin che, a causa del mandato di arresto della Corte Penale Internazionale (a cui il Sudafrica aderisce), è stato costretto a rimanere al Cremlino e parteciperà al vertice di Johannesburg solo via streaming.

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