Lunedì, Citi ha pubblicato una nota che evidenzia il potenziale rafforzamento del dollaro statunitense, citando diversi fattori che potrebbero influenzare le prestazioni della valuta.
Secondo l'azienda, l'indice del dollaro (DXY), che misura la valuta statunitense rispetto a un paniere di altre valute principali, ha raggiunto livelli di supporto significativi nell'intervallo 100,30-100,82.
Questa posizione presenta quello che Citi considera uno scenario di rischio/rendimento attraente per gli investitori che considerano posizioni lunghe sul dollaro.
L'analisi della banca indica che l'indebolimento dei dati economici dell'Unione Europea e gli sviluppi nel panorama politico statunitense, incluse le prossime elezioni, sono elementi che potrebbero favorire un dollaro USA più forte.
Inoltre, i dati storici suggeriscono che settembre è un mese in cui il dollaro tipicamente si comporta bene, con rendimenti positivi osservati in otto degli ultimi dieci anni durante questo periodo.
Il rapporto di Citi nota anche che l'avversione al rischio tende a spingere gli investitori verso le proprietà di bene rifugio del dollaro USA. Questo è particolarmente rilevante quando le azioni e altri asset rischiosi sottoperformano, cosa comune nel periodo in discussione.
Inoltre, le performance relative tra gli Stati Uniti e altre economie globali, come il momentum dei dati e i differenziali di rendimento a due anni tra gli Stati Uniti e i paesi del G6, supportano il dollaro, anche se in misura minore.
Si prevede che l'avvicinarsi delle elezioni statunitensi aumenterà la volatilità del mercato, che secondo Citi potrebbe essere di supporto al dollaro USA. Prevedono che questa volatilità limiterà il potenziale di rialzo degli asset rischiosi.
Tuttavia, riconoscono anche che un atteggiamento accomodante da parte della Federal Reserve potrebbe compensare parte della pressione al rialzo sul dollaro.
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